Il maestro giapponese dei tatuaggi
Horiyoshi III è un celebre maestro giapponese di tatuaggi e ha passato metà della sua vita a tatuare la gente, anche se in Giappone il tatuaggio non è ben visto
Tutti lo conoscono come uno fra i più importanti maestri giapponesi di tatuaggi. Il primo tatuaggio se lo fece quando aveva 12 anni: una croce buddista sul braccio. Si chiama Horiyoshi III e oggi ha 79 anni.
All’età di 21 anni incontrò i suoi maestri – Horiyoshi I e Horiyoshi II – che gli tatuarono il corpo intero e gli insegnarono tutto quello che c’è da sapere sul mestiere, conferendogli inoltre l’onore di ereditare il loro nome. Al giorno d’oggi sono rimasti meno di cento maestri di irezumi – i tradizionali tatuaggi giapponesi – in tutto il Giappone. Horiyoshi III è uno di loro.
Il maestro ha 79 anni e ha passato gli ultimi quaranta della sua vita a tatuare irezumi in uno studio di Tokyo, con il solo obiettivo di mantenere viva la cultura tradizionale giapponese. Per molti dei suoi clienti, i tatuaggi sul corpo rimangono ancora oggi un segreto, come spiega Yasuyuki Kawashima, assiduo frequentatore dello studio del maestro Horiyoshi III, a un giornalista della Bbc.
Nel mondo occidentale la pratica del tatuaggio è divenuta una forma d’arte molto apprezzata. In Giappone non è avvenuto lo stesso. Molti giapponesi percepiscono il tatuaggio come una forma di intimidazione e di mancanza di rispetto. Il rifiuto è tale che il sindaco della città di Osaka, Toru Hashimoto, li proibì del tutto nel 2012.
Per molto tempo, infatti, solamente i membri dell’organizzazione criminale giapponese Yakuza portarono i tatuaggi. Questo spiega perché, ancora oggi in Giappone, molte persone si sentono a disagio di fronte a una persona tatuata. Gli irezumi si estendono generalmente lungo tutta la superficie del corpo, oppure coprono le braccia e le gambe per intero. Solitamente, il collo e parte del petto non vengono tatuati, in modo da nascondere l’opera d’arte sotto i vestiti e impedirne la vista agli altri.
Tra l’inizio del Seicento e la metà dell’Ottocento, quando la città di Tokyo era conosciuta con il nome di Edo, i tatuaggi erano uno strumento punitivo nei carceri giapponesi. Nel Diciottesimo secolo l’inchiostro su pelle divenne popolare nei distretti a luci rosse e ai disegni già esistenti si aggiunsero figure estrapolate da antichi testi di valore storico.
A quel tempo, i disegni degli irezumi venivano creati attraverso gli stampi in legno utilizzati per creare le ricercate stampe giapponesi tradizionali, raffiguranti storie ispirate ai testi antichi. Oggi il maestro Horiyoshi III è un tatuatore molto ambito e conosciuto nella scena mondiale del tatuaggio. Nel 2000 il maestro ha fondato lo Yokohama Tattoo Museum, nella città di Yokohama, che raccoglie ogni sorta di strumento impiegato nella pratica dei tatuaggi, oltre ai testi e alle fotografie storiche. Nonostante l’età, Horiyoshi III continua a svolgere la sua attività di tatuatore.