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Gli alberghi dell’amore in Giappone

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I love hotel sono piuttosto diffusi a Tokyo e in altre città nipponiche. Essi non soddisfano solo un piacere sessuale ma anche una necessità sociale

Alcuni hanno nomi bizzarri ed evocativi come “Banana & Donut”, altri invece si caratterizzano per le loro strutture dal design architettonico ipermoderno. Si tratta dei cosiddetti “Love Hotel” piuttosto diffusi in Giappone. Questi hotel dell’amore sono tutti provvisti di parcheggi discreti, entrate riparate e poche finestre.

S&D

La scelta è piuttosto ampia e optare per l’uno o l’altro è spesso complicato: questi hotel offrono ai loro clienti una vasta gamma di servizi che soddisfano in pieno tutti i gusti possibili.

Per i sadici ci sono stanze spoglie fornite di ciotole dove far abbeverare il proprio partner. Per chi si eccita con i peluche e i cartoni animati, si può optare per privé colorati ispirati ai manga. Per i voyeuristi esistono suite ricoperte di foto di amplessi in tutte le posizioni.

Questi hotel non hanno nulla a che vedere con i motel occidentali, che evocano luoghi squallidi dove appartarsi per consumare un rapporto sbrigativo. In Giappone, i love hotel esistono fin dagli anni Settanta e nel corso dei decenni il loro numero è cresciuto.

Essi si sono evoluti e specializzati divenendo una sorta di fast food delle perversioni, attrezzati per ogni tipo di clientela. I frequentatori sono svariati: si va dalla giovane coppia di fidanzati, agli scapoli, dalle coppie sposate fino ai viaggiatori di passaggi.

Gli hotel dell’amore sono diventati con il tempo una vera e propria attrazione turistica, a tal punto da essere indicati, consigliati e recensiti nelle guide turistiche.

Nel mezzo della recessione che ha investito il Sol Levante – nel terzo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo giapponese ha evidenziato un calo in termini reali dello 0,2 per cento sul trimestre precedente e dello 0,8 per cento su base annua – i love hotel hanno rappresentato una delle poche industrie floride.

In primo luogo, la loro crescita è dovuta alla capacità di adattarsi al mercato: con la popolazione che invecchia e con tassi di natalità che sfiorano lo zero, questi spazi del piacere seguono le preferenze sessuali degli ultra 60enni.

Il giro d’affari degli alberghi del relax e del piacere sessuale è di circa 40 miliardi di dollari all’anno. Nel 2009, in piena crisi economica, la media degli avventori che prenotavano una camera in un hotel dell’amore si attestava intorno alle 2,4 coppie per stanza a notte.

A Tokyo e nelle maggiori città nipponiche gli hotel dell’amore occupano intere vie. Per quanto concerne i costi, i prezzi variano a seconda delle esigenze. Si può pagare dai 28 ai 66 euro per una stanza normale, mentre le suite più attrezzate hanno costi superiori.

Si può prenotare per una sola ora o per una notte intera e scegliere una stanza è piuttosto semplice: all’ingresso di ogni hotel sono installati dei mega-schermi dove gli ospiti possono prenotare, ottenendo in modo automatico la chiave.

A seconda dei gusti e delle scelte in fatto di qualità, la maggior parte delle stanze sono super accessoriate: oltre alla televisione fornita di Dvd della migliore pornografia giapponese, si trovano saune e idromassaggi, distributori di sex toys vibratori di ogni misura, ma anche schermi per karaoke e playstation.

Poi ci sono i love hotel più sfiziosi, che offrono ambientazioni fantasiose. In un hotel di Tokyo ci si può imbattere nelle stanze del ragno, con al centro un letto circolare circondato da specchi e sovrastato da ragnatele di catene da utilizzare a proprio piacimento. Ci sono poi le camere-palestra, con divaricatori colorati e ganci per appendersi alle pareti.

Si può scegliere anche una camera-metropolitana che simula i vagoni del metrò, con sedili, pali e leve di emergenze. A Osaka invece si può soggiornare in una camera che somiglia a quella di un bambino, dotata di giostre con cavalli bianchi, oppure in una stanza simile in tutto e per tutto alla classe di una scuola, attrezzata di banchi, lavagne, gessetti e uniformi da liceali.

Oppure, si può optare per navicelle spaziali in un ambientazione simile a Star Wars e perfino in stanze adibite come dei veri studi medici dove poter impersonare determinati ruoli.

Il boom dei love hotel segue le restrizioni sociali nipponiche

La loro diffusione capillare non può essere spiegata solo ed esclusivamente attraverso le numerose perversioni nipponiche.

Oltre a soddisfare le fantasie sessuali, questi hotel tamponano delle necessità sociali: innanzitutto, l’alta densità abitativa rende il mercato immobiliare giapponese proibitivo, costringendo molti giovani fidanzati a rimanere a casa dei genitori che non possono usufruire di spazi privati per vivere la loro intimità appieno.

A pesare maggiormente è stata la cultura del decoro e della vergogna: niente effusioni per strada, niente inviti a casa ad amici e colleghi dell’altro sesso. In poche parole, i love hotel sono nati e si sono moltiplicati per soddisfare determinati bisogni in una società che non lasciava spazi al sesso e lo relegava spesso alle riviste o ai video.

Per queste ragioni, i love hotel sono diventati un luogo comunemente frequentato. Non solo giovani coppie, ma soprattutto over 50 sono i principali fruitori di questi alberghi del piacere sessuale.

Sono proprio questi ultimi a rappresentare una fetta consistente della clientela dei love hotel: sono pronti a spendere la loro pensione sociale a letto e investono così il loro tempo a disposizione.

Per soddisfare le richieste di questa tipologia di clientela, molti alberghi hanno studiato delle tariffe ad hoc, ma la maggior parte dei frequentatori over 50 o 60 si vergognano di confessare la loro età reale e non approfittano di queste offerte.

Alcuni proprietari invece hanno rinnovato sia le strutture, sia i servizi. Ad esempio, il California Kaminarimon che si trova nel quartiere Asakusa di Tokyo, ha installato dei corrimani alle pareti.

Le regole da rispettare negli hotel dell’amore

Anche gli hotel dell’amore impongono delle regole ben precise che il cliente è tenuto a rispettare. In primo luogo, non è un alloggio dove poter trascorrere del tempo con la propria famiglia e le stanze possono essere prenotate a ore. Non esiste un servizio in camera.

Gli hotel dell’amore sono aperti tutto l’anno e chiunque voglia fermarsi e pernottare deve sapere che in molti casi ci sono degli orari specifici in cui poter confermare la propria prenotazione – solitamente intorno alle 9/10 di sera – e per potervi accedere (solitamente intorno alle 3 del mattino).

Una volta terminati gli amplessi, i clienti lasciano l’hotel mentre una squadra di pulitori riordina e prepara la stanza per i prossimi avventori.

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