Le bambole anti-crisi che hanno invaso la Thailandia
Nel paese del sudest asiatico la situazione di forte instabilità politica ed economica ha incrementato la diffusione di bambole utilizzate in rituali benauguranti
Dopo il colpo di stato svoltosi in Thailandia nel maggio
2014, che ha portato al potere una giunta di militari, nel paese persiste un
clima di forti difficoltà economiche e di incertezza politica in attesa di
elezioni democratiche.
In questa situazione di crisi senza apparente risoluzione a
breve termine, che ha portato molti cittadini alla disperazione, si è diffusa
nello stato del sudest asiatico una particolare forma di superstizione, che la popolazione ha cominciato a praticare
per augurarsi un futuro migliore.
Si tratta dell’acquisto di bambole dalle sembianze infantili,
chiamate Luk Thep (“angeli bambini”), che secondo alcune varianti del buddismo
possono essere utilizzate per rituali in cui si chiede a spiriti benevoli di abitarle.
“L’economia va male in questo momento. Tutti hanno
bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi”, ha dichiarato all’agenzia Reuters Mananya
Boonmee, un venditore e proprietario di bambole.
Secondo Panpimon Wipulakorn, vice direttore generale del
Dipartimento di Salute Mentale, ha riferito che la crisi economica ha
esacerbato il fenomeno: “Ci sono sempre stati nella società tailandese gruppi
con tali credenze, e le preoccupazioni economiche
non fanno che aumentarne la diffusione”, aggiungendo: “Queste persone non
hanno problemi di salute mentale”.
Perfino il primo ministro Prayuth Chan-ocha ha commentato l’usanza,
invitando le persone che non possono permettersi di comprare le bambole a non
sprecare denaro nell’acquisto. Le bambole costano da circa 1.500 baht (40 dollari) a un
massimo di 30.000 baht (800 dollari).