Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:59
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I violenti scontri tra migranti a Calais

Immagine di copertina

Quattro minorenni sono in condizioni critiche per i colpi da arma da fuoco durante la rissa

Sono almeno quattro i giovani migranti in gravissime condizioni per i proiettili che li hanno colpiti durante la violenta rissa scoppiata la sera di giovedì 1 febbraio 2018 a Calais, nel nord della Francia sul canale della Manica.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

I ragazzi, tra i sedici e diciotto anni, riportano ferite alle vertebre cervicali, al torace, all’addome e alla spina dorsale, secondo quanto riporta l’agenzia stampa AFP.

Atri ventidue migranti sono rimasti feriti nei violenti scontri scoppiati in due diversi punti tra gruppi di eritrei ed afgani mentre erano in fila per la distribuzione dei pasti da parte di alcune associazioni.

Nel porto di Calais vivono centinaia di migranti, accampati in una tendopoli improvvisata, in attesa di varcare il confine e raggiungere il Regno Unito.

Dallo sgombero della “Giungla”, la più grande baraccopoli di migranti d’europa, il governo francese si è rifiutato di aprire un campo regolare, portando all’insediamento spontaneo di numerosi campi illegali da cui i migranti partono nascondendosi nei camion o correndo lungo il tunnel che separa i due paesi, rischiando di essere investiti.

Leggi anche: Calais, l’ultimo confine

Le risse non hanno portato ad alcun arresto, ma è attualmente ricercato un trentasettenne afgano, sospettato di aver sparato sul gruppo coinvolto negli scontri.

Il ministro dell’Interno francese Gerard Collomb si è appellato alle associazioni che operano nella zona, sostenendo che “non ci può essere un’organizzazione selvaggia” della distribuzione di cibo, e ha ribadito che il governo vuole evitare che i migranti permangano stabilmente nella zona.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”