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Usa, allarme bomba a Capitol Hill: presunto attentatore si arrende alla polizia. Chiedeva le dimissioni di Biden

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Immagine di repertorio. Credit: Ansa

La polizia di Washington DC, capitale degli Stati Uniti, ha arrestato un uomo che, a bordo di un pick-up nero, ha seminato il panico a Capitol Hill, dove era scattato un allarme bomba. “Il sospettato, Floyd Ray Roseberry, 49 anni, è stato arrestato”, riferisce sui social la U.S. Capitol Police, responsabile della difesa del complesso del Campidoglio statunitense.

Le immagini diffuse dai media mostrano l’uomo uscire dal veicolo e restare in ginocchio. L’allarme però non sembra completamente rientrato. Il capo della polizia di Capitol Hill, Thomas Manger, ha dichiarato che ci vorranno ore per bonificare il veicolo. Al momento, secondo i media, le autorità avrebbero infatti rinvenuto una o più bombole di gas propano all’interno del mezzo senza targa, parcheggiato vicino alla Biblioteca del Congresso.

Il presunto attentatore si è così arreso dopo oltre 5 ore di trattativa con gli agenti. Secondo il New York Times, l’uomo era già noto alle autorità americane. Durante diverse dirette su Facebook aveva criticato il governo federale e aveva annunciato la volontà di parlare con il presidente Joe Biden, di cui aveva chiesto le dimissioni.

“Pensavi che il sud non sarebbe arrivato. Bene, il momento di Joe Biden è arrivato. Le strade sono bloccate e sto aspettando la tua chiamata”, aveva detto Roseberry in uno di questi video. “Vieni qui e parla con me Joe, l’America è stanca”. L’uomo vive a Grover, nella zona meridionale della Carolina del Nord, lo Stato dove è nato. La casa del presunto attentatore è stata perquisita dalle forze dell’ordine, secondo cui l’uomo ha agito da solo. In una diretta Facebook durante i negoziati con la polizia Roseberry ha affermato: “La rivoluzione è iniziata”.

La polizia aveva transennato la zona ed evacuato gli uffici vicini alla Biblioteca del Congresso, nei pressi del Campidoglio e della Corte Suprema, anch’essa evacuata come il Cannon House Office Building. Questa settimana il Congresso è in ferie, mentre la Corte e la Biblioteca sono chiuse a causa della pandemia.

L’area era stata bloccata da vari veicoli delle forze dell’ordine. Sul campo sono stati schierati anche agenti del FBI e del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms & Explosives. L’allarme di oggi segue di alcuni mesi il ritrovamento di un tubo bomba lasciato nella sede del Comitato nazionale democratico e del Comitato nazionale repubblicano a Washington un giorno prima che migliaia di manifestanti pro-Trump assaltassero il Congresso a gennaio.

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