Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:56
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Una nuova banca mondiale

Immagine di copertina

È stata creata dai BRICS per sostenere i Paesi in via di sviluppo e meglio rappresentarli nel panorama economico internazionale

La Nuova Banca dello Sviluppo è diventata realtà. Il 15 luglio, durante il summit di Fortaleza, i leader dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) hanno formalizzato la nascita della nuova istituzione bancaria internazionale che cercherà di insidiare l’egemonia della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale. Per questo motivo la banca, il cui progetto risale al 2012, rappresenta una decisione di portata storica per i cinque Paesi emergenti.

Il progetto prevede la creazione di una banca con un capitale iniziale di 50 miliardi di dollari, a cui i Paesi fondatori contribuiranno in parti uguali: inizialmente due miliardi ciascuno, poi 10 miliardi di dollari in sette anni e 40 miliardi di dollari di garanzie.

Il capitale servirà a finanziare infrastrutture nei Paesi emergenti e a investire in progetti di sviluppo sostenibile in Paesi terzi, come quelli africani, che necessitano di capitali ma incontrano grandi difficoltà a ottenere presititi alle condizioni stabilite dalle tradizionali istituzioni finanziarie internazionali.

È stato istituito anche un fondo di riserva per le emergenze: Brasile, Russia e India parteciperanno con 18 miliardi di dollari ciascuno, la Cina sarà il socio più ricco, entrando con 41 miliardi di dollari, mentre il Sudafrica contribuirà con 5 miliardi, per un totale di 100 miliardi di dollari. Il capitale di riserva, almeno inizialmente, sarà appannaggio esclusivo dei cinque membri.

L’obiettivo è garantire la stabilità finanziaria dei Brics che potranno beneficiare di prestiti per il risanamento della bilancia dei pagamenti e delle finanze pubbliche, oltre a evitare “pressioni a breve termine sulla liquidità”. La Banca dovrebbe iniziare a erogare prestiti dal 2016.

L’organo avrà sede a Shangai e il primo presidente di turno quinquennale sarà indiano. I ministri delle finanze dei cinque Paesi, poi, costituiranno un consiglio di amministrazione che sarà presieduto a rotazione, iniziando dal Brasile.

L’idea della Banca dei Brics è quella di essere un organo complementare alle istituzioni di Bretton Woods, con meno soci e meno legato alla finanza tradizionale. Non vi è però dubbio che il progetto si erga ad alternativa di Fondo Monetario e Banca Mondiale, dove i Brics e altre economie emergenti si sentono poco e mal rappresentati.

Non a caso, la quota di partecipazione russa al fondo emergenziale dei Brics è il doppio rispetto a quella versata al Fmi, mentre quella cinese è il triplo. Insieme la Nuova Banca dello Sviluppo e il fondo per le emergenze riflettono l’ambizione del blocco dei cinque emergenti di avere più voce nella gestione del portafoglio finanziario globale e rappresentare una consistente alternativa, coerente con l’attuale panorama economico internazionale.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”