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Turisti a Teheran

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Nonostante la crisi economica e le sanzioni occidentali, il turismo in Iran cresce di anno in anno

Il 2013 si sta rivelando un anno d’oro per il turismo iraniano.

Dal 21 marzo (che coincide con il nuovo anno persiano) a oggi, oltre un milione di turisti provenienti da diversi Paesi del mondo hanno visitato l’Iran, registrando una crescita del 28,8 per cento rispetto ai dati dello stesso periodo dello scorso anno.

“Nella stagione primaverile si sono registrati 1.180.843 turisti stranieri in Iran, provenienti da diversi Paesi del mondo”, ha dichiarato il vicecapo dell’Organizzazione per il Turismo, l’Artigianato e il Patrimonio Culturale (Ichto), Manouchehr Jahanian, all’agenzia di stampa iraniana Fars News.

“Nei prossimi sei anni – ha aggiunto Jahanian – in base al Piano ventennale per lo sviluppo economico e culturale del Paese varato nel 2005, raggiungeremo 20 milioni di visite all’anno”.

Dal 2004 al 2010 il turismo iraniano è cresciuto a un ritmo del 12,7 per cento nelle presenze annue, rispetto all’aumento annuale dei turisti in giro per il mondo che si è attestato intorno al 3,2 per cento nello stesso periodo di riferimento, secondo le stime elaborate e diffuse dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite.

Un trend che non ha accennato ad arrestarsi nemmeno nell’anno 2011/2012, nonostante l’entrata in vigore delle sanzioni occidentali. Nel 2011, sono stati registrati 3 milioni di turisti, per un volume di affari di 1,5 miliardi di euro. Guadagni che hanno allentato il cappio delle sanzioni sull’economia nazionale.

Se da un lato gli sforzi internazionali per isolare l’Iran, attraverso le sanzioni, hanno avuto il loro impatto devastante sull’economia nazionale, dall’altro il settore turistico ha registrato un incremento di visitatori e di guadagni significativi. Lo confermano ancora una volta gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione per il Turismo, l’Artigianato e il Patrimonio culturale dell’Iran. Molti turisti inoltre sono spinti a prenotare una vacanza in seguito al crollo del valore della moneta locale (il rial).

Per decenni il Paese è stata considerato una meta off-limits dagli occidentali, vincolata all’immagine spesso distorta veicolata dai mezzi di informazione.

Certo, anche oggi i turisti stranieri che giungono a Teheran, Shiraz o Isfahan devono districarsi tra il rispetto delle regole locali e alcune limitazioni, come ad esempio l’obbligo per le donne di coprire il capo o il divieto di assumere alcolici.

Tuttavia, al giorno d’oggi, ottenere un visto iraniano è diventato più semplice rispetto al passato, quando spesso e volentieri non si riceveva alcuna risposta dalle ambasciate iraniane. Sono sempre più le agenzie di viaggio che gestiscono la maggior parte delle richieste di visto.

E non si tratta solo di turisti e viaggiatori provenienti da Paesi vicini come Iraq, Turchia, Afghanistan, Arabia Saudita o India, giunti appositamente in Iran per pellegrinaggi religiosi ai luoghi santi sciiti. Sono numerosi anche i turisti provenienti da Cina, Germania e Stati Uniti.

Nel 2012 sono stati registrati all’incirca 20 mila visitatori stranieri giunti in Iran non per turismo religioso; tra questi, almeno 1.000 provenivano dall’America, secondo i dati forniti dall’iraniano Tour Operator Association.

Anche il neopresidente iraniano Hassan Rouhani, durante la sua prima conferenza stampa, ha parlato di un rilancio del settore turistico, sia per risanare l’economia nazionale che per offrire un’immagine diversa del Paese.

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