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    Guerra in Siria, le truppe di Assad sono entrate a Kobane

    Militari nel nord est della Siria Credit: Ansa
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 16 Ott. 2019 alle 19:06 Aggiornato il 18 Nov. 2019 alle 18:04

    Guerra in Siria, le truppe del regime siriano di Bashar al-Assad sono entrate a Kobane

    Prosegue l’offensiva della Turchia contro i curdi in Siria. Le truppe del regime siriano di Bashar al-Assad sono entrate a Kobane, città-chiave sotto il controllo curdo. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani e i media siriani che pubblicano le immagini di blindati che entrano in città.

    Per la prima volta dallo scoppio della guerra, si va verso lo scontro diretto tra l’esercito siriano e quello turco. Al-Assad ha colto la palla al balzo per stringere una nuova alleanza con le milizie curde, con l’obiettivo di frenare l’avanzata di Erdogan sul suo territorio.

    Conflitto Turchia-Siria: cosa sta succedendo

    Intanto, i bombardamenti dell’aviazione turca hanno colpito nella notte Ras al Ayn, uno dei centri strategici al confine tra Turchia e Siria. Tal Abyad è caduta dopo una settimana di combattimenti ed è in mano alle truppe turche mentre resiste ancora la città di Serekanye. Il prossimo obiettivo annunciato dal presidente della Turchia Erdogan è la città di Kobane.

    Dal punto di vista internazionale, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontra oggi i leader repubblicani e democratici del Congresso americano, irritati per la sua decisione di ritirare le truppe statunitensi dal territorio.

    La Russia ieri ha permesso un incontro tra i rappresentanti dei miliziani curdi e delle truppe di Damasco per tentare di trovare un accordo sulla gestione del conflitto e il presidente russo Vladimir Putin questa mattina ha invitato Erdogan a Mosca. Domani si terrà invece l’incontro tra Erdogan e il vicepresidente americano Mike Pence, inviato da Donald Trump. La delegazione Usa, di cui fa parte anche il segretario di Stato Mike Pompeo, arriva ad Ankara oggi.

    I dati sul bilancio dei civili sono discordanti. Il presidente Erdogan parla di 637 “curdi neutralizzati”, di cui 556 uccisi. L’Osservatorio siriano per i diritti umani sostiene invece vittime civili siano 70. L’offensiva militare turca in corso nel nord-est della Siria ha provocato finora oltre 275.000 sfollati. L’Oms ha lanciato l’allarme per gli attacchi agli ospedali e segnala come ci siano un milione e mezzo di persone che avrebbero bisogno di cure mediche. TPI ha sul campo l’inviata speciale Benedetta Argentieri che da lì documenta tutto quello che sta accadendo nel Rojava a danno dei curdi, violentemente attaccati da Erdogan.

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