Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:47
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Trump chiese all’immunologo Fauci: “Perché non lasciamo che il Coronavirus si diffonda negli Usa?”

Immagine di copertina
Donald Trump, presidente degli Stati Uniti. Credit: ANSA

La rivelazione del Washington Post. L'esperto, membro della task force governativa contro il Covid-19, critica il presidente: "Se avesse chiuso prima il Paese, avremmo avuto meno morti". Trump: "Falsità". E ritwitta chi chiede il licenziamento del medico

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, chiese ad Anthony Fauci, il più grande esperto di malattie infettive del governo Usa, se non fosse il caso di lasciare che il Coronavirus si diffondesse nel Paese, evitando così di imporre le misure restrittive necessarie per evitare l’espansione del contagio. Lo riporta il quotidiano statunitense Washington Post, citando due fonti anonime.

Secondo quanto riferito, Trump si riferiva alla possibilità di arrivare a una “immunità del gregge”, strada già ipotizzata (e poi abbandonata) nelle scorse settimane dal Regno Unito. “Signor presidente, molte persone moriranno”, avrebbe risposto Fauci.

Anthony Fauci, immunologo, membro della National Academy of Science, fa parte della task force di esperti messa in piedi dall’amministrazione Trump per far fronte all’emergenza Coronavirus. Tra lui e il presidente c’è forte tensione. In particolare dopo che Fauci ha dichiarato che, se le misure restrittive in vigore oggi negli Stati Uniti fossero state imposte prima, si sarebbero potute evitare molte vittime.

 

Ieri, domenica 12 aprile, Trump ha ritwittato un post della repubblicana DeAnna Lorraine che si concludeva con la frase “Time to #FireFauci” (“È ora di licenziare Fauci”). Nel condividere il tweet, il presidente ha commentato: “Mi dispiace, notizie false, ho bandito la Cina molto prima che la gente parlasse”.

Trump, scrive il New York Times, ha mostrato in privato irritazione verso Fauci e il messaggio su Twitter sarebbe il segnale più esplicito mostrato pubblicamente. Rispetto alla pandemia di Coronavirus il presidente continua a puntare il dito contro la Cina, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Partito democratico.

Gli Stati Uniti sono oggi il Paese più colpito al mondo dal Covid-19, con oltre 500mila casi accertati. Trump ha dichiarato lo stato di emergenza il 13 marzo. Fino a quel momento il presidente aveva sempre respinto l’ipotesi di misure per il distanziamento sociale.

Leggi anche: 1. Lobby, assicurazioni e riforma sanitaria: la politica Usa alla prova del Coronavirus / 2. E se a New York fosse finito il capitalismo? (di R. Bertoni)

3. Azzolina a TPI: “Nelle scuole 70 milioni di euro per comprare i tablet ai ragazzi che non li hanno” / 4. Tremonti smentisce Conte: “Il premier sbaglia e non conosce la storia degli eurobond”

TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale