Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 12:22
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Svezia, nasce la città del futuro costruita interamente in legno

Immagine di copertina

Scuole, ponti, parcheggi e ora anche un grattacielo in legno. A Skellefteå, nel nord della Svezia, persino la torre di controllo dell’aeroporto è stata costruita in legno. E chi l'ha costruita non tornerebbe mai al cemento. La storia sul nuovo numero di The Post Internazionale in edicola

Energie rinnovabili, architettura sostenibile e mobilità elettrica. In Svezia nasce un nuovo modello urbano: chi ha costruito la città di Skellefteå in legno non tornerebbe mai al cemento. Scuole, ponti, parcheggi e ora anche un grattacielo in legno. Appena al di sotto del Circolo polare artico, il futuro sostenibile che attende le nostre città è più di un obiettivo: è una realtà. A Skellefteå, nel nord della Svezia, persino la torre di controllo dell’aeroporto è stata costruita in legno.

Alta sei piani, supera i 20 metri ed è stata realizzata interamente in legno massello rivestito da materiale isolante. Ma a svettare sull’orizzonte di questa cittadina svedese di poco meno di 72mila abitanti è arrivato il Sara Kulturhus, uno spazio culturale inaugurato a settembre proprio nel cuore del centro abitato, che ospita uno dei grattacieli in legno più alti del mondo.

Progettato dallo studio White Arkitekter, da anni impegnato nell’edilizia ecologicamente sostenibile, l’edificio da 20 piani supera i 75 metri di altezza e racchiude un teatro, un museo, una galleria d’arte, una biblioteca, un centro congressi, bar, ristoranti e un hotel da oltre 200 camere. Il complesso incarna le ambizioni ambientaliste della città: la struttura e i materiali utilizzati consentono infatti di contenere le emissioni inquinanti, mentre i pannelli solari e una serie di accorgimenti tecnici volti ad aumentarne l’efficienza energetica contribuiscono ulteriormente all’impronta ecologica del progetto.

Il grattacielo, che ospita gli ultimi tredici piani adibiti ad albergo, è costituito da una serie di moduli prefabbricati in legno lamellare a strati incrociati, impilati attorno ai due vani ascensore. L’opera non intende offrire soltanto un nuovo spazio di socialità ai residenti ma si propone come una vera e propria vetrina per l’architettura sostenibile. La struttura portante è stata infatti costruita senza l’utilizzo di calcestruzzo, velocizzando i tempi di realizzazione e riducendo drasticamente le emissioni inquinanti. Senza ricorrere ad acciaio e cemento, i costruttori hanno risparmiato un intero anno di lavori, riuscendo a completare un piano ogni due giorni.

I rifiuti edili sono stati praticamente azzerati, il numero delle consegne su gomma è stato ridotto di quasi il 90 per cento, mentre il legno utilizzato per il Sara Kulturhus proviene da alberi cresciuti nel raggio di 60 chilometri dal cantiere. Il fabbricato non è però frutto dell’ingegno solitario di un gruppo di visionari: selezionato nel 2016 nell’ambito di un concorso internazionale bandito dal comune di Skellefteå, il progetto si inserisce perfettamente in un contesto votato allo sviluppo sostenibile.

Non a caso alla periferia della città è in costruzione una gigantesca fabbrica di batterie per auto elettriche, che mira a conquistare un quarto del mercato europeo del settore. Di proprietà della startup Northvolt, fondata da due ex dirigenti di Tesla, l’impianto dovrebbe essere completato entro fine 2021, quando comincerà a produrre abbastanza dispositivi capaci di alimentare quasi 300mila vetture elettriche ogni anno. Ma non basta: la giga-factory sarà alimentata da una centrale idroelettrica e prevede anche una struttura adibita al riciclaggio delle batterie. Insomma, il futuro non è lontano, non più del Circolo polare artico.

Continua a leggere sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”