Bogotà ha un nuovo sindaco: Claudia López. È il secondo incarico politico più importante della Colombia dopo la presidenza ed è la prima volta che viene ricoperto da una donna.
Claudia Lopez non è solo la prima sindaca donna, ma anche la prima lesbica dichiarata a conquistare il municipio di una grande città latinoamericana. La nomina della candidata del Partito Verde arriva al termine delle elezioni amministrative del 27 ottobre, in Colombia, in cui ha battuto il candidato della destra, Carlos Fernando Galan, sostenuto dal governo nazionale.
I cittadini sono stati chiamati alle urne anche per nominare i governatori di 32 dipartimenti e i sindaci di un migliaio di comuni, tra cui Medellin. Anche qui il partito del presidente conservatore Ivan Duque, il Centro Democratico, non è riuscito a conquistare la guida della seconda città del Paese andata al candidato indipendente Daniel Quintero. Nella terza città colombiana per numero di abitanti, Cali, invece, ha vinto il centrista Jorge Ivan Ospina.
Alvaro Uribe, ex presidente e leader del partito Centro democratico, ha ammesso “con umiltà” una sconfitta che complica direttamente la guida politica anche del governo nazionale del presidente Duque.
Il voto si è svolto in un contesto di rinnovata violenza politica: sono state le prime elezioni locali dopo l’accordo di pace del 2016 firmato dall’allora presidente Juan Manuel Santos con le Forze Armate Rivoluzionari (Farc) dopo 52 anni di conflitto armato. Conflitto che rischia di riprendere con la frangia più estremista delle Farc, dopo che l’ex numero due dell’organizzazione, Ivan Marquez, ha annunciato la ripresa della lotta armata.
In passato Claudia Lopez era stata senatrice e nel 2018 era stata candidata vicepresidente di una coalizione che ottenne il 23 per cento dei voti ma non riuscì ad arrivare al ballottaggio. Questa volta ha trionfato grazie alla sua campagna elettorale improntata sulla difesa dei diritti civili.
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