Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Sequestrati 68 felini alla coppia del programma Netflix “Tiger King”: violate leggi su benessere animali

Immagine di copertina

Sessantotto grandi felini, tra cui leoni e tigri, sono stati sequestrati in Oklahoma a Jeff e Lauren Lowe, protagonisti del noto programma Netflix “Tiger King“. I due sono accusati di violare le leggi statunitensi che tutelano le specie minacciate a rischio di estinzione e il benessere degli animali.

I funzionari federali del Dipartimento di Giustizia Usa hanno provveduto al sequestro di 7 leoni, 46 tigri, 15 ibridi leone-tigre e un giaguaro. Negli ultimi vent’anni, gli ispettori avevano sottoposto lo zoo a tre controlli, segnalando più volte la mancata cura degli animali. Molti di questi presentavano disturbi ossei dovuti alla carenza di calcio dovuta al consumo di carne disossata e macinata.

La coppia è stata ripetutamente accusata di “non aver fornito agli animali cure veterinarie adeguate o tempestive, un’alimentazione appropriata e un riparo che li proteggesse dalle intemperie e fosse di dimensioni sufficienti per consentire loro di assumere un comportamento normale”, come si legge in un comunicato stampa del Dipartimento di Giustizia.

Dal momento che non ha eseguito gli ordini del tribunale, che imponevano di assumere un veterinario qualificato per garantire che i felini potessero ricevere i livelli di cura richiesti dalla legge, la coppia si è resa responsabile di oltraggio della corte.

Durante le ispezioni, i Lowe avevano vessato i funzionari governativi, con la signora Lowe che a un certo punto aveva minacciato di uccidere un ufficiale della fauna selvatica. “La dichiarazione è stata particolarmente intimidatoria perché l’ex socio in affari di Tiger King sta scontando una pena in carcere per aver assunto un sicario per assassinare un rivale in un altro Stato”, si legge in una dichiarazione giurata federale.

Il riferimento è a Joe Exotic, il cui vero nome è Joseph Maldonado-Passage. Si tratta dell’ex socio in affari di Lowe e protagonista dello show di successo, che sta attualmente scontando una condanna a 22 anni per aver commissionato l’omicidio di Carole Baskin, attivista e fondatrice del ‘Big Cat Rescue‘, un santuario per animali della Florida, oltre che per 19 capi d’imputazione legati al maltrattamento e all’uccisione di animali.

Leggi anche: Perché non dovremmo guardare Tiger King

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”