Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:39
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Russia, 15enne perde a un videogame e si decapita con una motosega

Immagine di copertina
In Russia un 15enne si decapita con una motosega dopo aver perso a un videogame. Credit: Getty Images

L'adolescente, secondo i media locali, soffriva di una forte dipendenza da videogiochi

Un ragazzino di 15 anni si è tolto la vita decapitandosi con una motosega dopo aver perso a un videogioco. La storia arriva dalla Russia e ha dell’incredibile.

Pavel Matveev, questo il nome dell’adolescente, viveva insieme alla madre nella località di Mogochino, nella regione del Tomsk. Il ragazzino, secondo quanto riportano i media locali, pare fosse dipendente dai videogame.

La polizia sta indagando sul caso agghiacciante, mentre emergono i primi dettagli sulla dinamica dei fatti. Il videogioco era stato regalato a Pavel dalla madre, ma sul nome del gioco resta il mistero.

Il corpo del ragazzino è stato ritrovato nel cortile della casa in cui viveva, decapitato. Pare che il 15enne sia uscito di casa, abbia trovato la motosega arrivando a decapitarsi con le sue mani. Una scena impressionante su cui ancora bisogna far chiarezza.

Una fonte molto vicina al ragazzo ha imputato il folle gesto di Pavel proprio al videogame: “Passava ore davanti al computer a giocare a quel gioco e i suoi nervi ormai lo avevano abbandonato. Il suo cervello pensava solo ed esclusivamente a quel gioco”.

La notizia dalla Russia ha fatto il giro del mondo. Il comitato investigativo locale non ha fornito altri dettagli sul fatto, ma ha confermato che è stata aperta un’inchiesta per incitamento al suicidio.

Non è il primo caso del genere in Russia, dove ci sono stati diversi altri episodi che hanno visto adolescenti toliersi la vita dopo aver perso a un videogioco.

E la morte assurda di Pavel ricorda molto da vicino le drammatiche morti di giovanissimi invischiati nella misteriosa vicenda della catena “Blue Whale”. Proprio in Russia il fenomeno ha fatto registrare il più alto numero di vittime.

Tra novembre 2015 e aprile 2016 sono stati ben 130 i casi di adolescenti che si sono tolti la vita per questioni legate al mondo del web. Alexey Moshkov, dal ministero dell’interno russo, ha rivelato un dato impressionante: nel 2017 sono stati scoperti più di 1.300 gruppi di suicidio online, con oltre 12mila utenti utenti.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Ecco cosa ho visto nella Cisgiordania strangolata dal regime di Netanyahu (di L. Boldrini)
Esteri / Trump fa pubblicare sul sito della Casa Bianca un registro degli articoli "falsi e fuorvianti"
Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Ecco cosa ho visto nella Cisgiordania strangolata dal regime di Netanyahu (di L. Boldrini)
Esteri / Trump fa pubblicare sul sito della Casa Bianca un registro degli articoli "falsi e fuorvianti"
Esteri / Arrestati l'ex ministra Mogherini e l'ex ambasciatore Sannino: "Frode sui programmi di formazione per giovani diplomatici"
Esteri / Chi è l’ammiraglio Cavo Dragone, che ipotizza un “attacco preventivo” della Nato contro la Russia
Esteri / Unhcr lancia la campagna “Emergenza Inverno”: la testimonianza di Hamoud, padre di quattro figli in Siria
Esteri / Il New York Times pubblica un articolo sulla salute di Trump, lui si infuria: "Sto benissimo"
Esteri / La Corte Ue: “Il matrimonio gay celebrato in un Paese membro va riconosciuto”
Esteri / Il prezzo della pace tra Ucraina e Russia: ecco cosa prevedono il piano Trump e la controproposta europea
Esteri / Zohran Kwame Mamdani, un socialista a New York