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    Russia: la collaboratrice di Navalnyj, Lyubov Sobol, è sotto inchiesta. Rischia due anni di carcere

    Lyubov Sobol. Credit: EPA/MAXIM SHIPENKOV
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 25 Dic. 2020 alle 12:46 Aggiornato il 25 Dic. 2020 alle 12:57

    L’attivista e collaboratrice dell’oppositore russo Aleksey Navalny, Lyubov Sobol, è sotto inchiesta penale, secondo quanto annunciato dal direttore della Fondazione anti-corruzione (Fbk) Ivan Zhdanov. Sobol nei giorni scorsi era già stata trattenuta dalle forze dell’ordine, dopo essersi recata a casa di uno dei presunti agenti dell’Fsb coinvolti nella missione per avvelenare l’oppositore russo.

    La polizia russa ha perquisito a Mosca l’abitazione di Sobol, che lavora come legale presso la Fbk fondata da Navalny. A raccontare dell’avvenuta perquisizione è stata la stessa attivista 33enne con un video su Twitter, in cui ha dichiarato che le sono stati requisiti computer e telefonini sia del marito che della figlia. Pochi minuti dopo, l’attivista è stata portata via dagli agenti per essere interrogata al Comitato investigativo, ma senza avvocato. L’accusa, secondo quanto indica il suo difensore Vladimir Voronin, potrebbe essere “ingresso illegale nell’appartamento di un ufficiale di sicurezza”.

    Pochi giorni fa Aleksei Navalny, l’oppositore russo sopravvissuto all’avvelenamento dello scorso agosto a Tomsk, in Siberia, ha raccontato di essere riuscito a ingannare Konstantin Kudryavtsev, uno degli 007 dell’Fsb, i servizi segreti interni russi, che lo pedinavano e di essersi fatto rivelare al telefono alcuni dettagli dell’operazione con cui, l’estate scorsa, avevano programmato di ucciderlo.

    Il Cremlino ha sempre negato ogni responsbailità di apparati dello Stato nella vicenda e l’Fsb ha bollato come falsa la telefonata con Kudryavtsev, sostenendo che Navalny ha messo in atto una “provocazione” con la complicità di intelligence straniere.

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