Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:19
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Rinuncia al Web

Immagine di copertina

Il blogger Charles Xue confessa alla televisione di Stato cinese di aver abusato della libertà di Internet

Charles Xue, uomo d’affari e famoso blogger sinoamericano, non scriverà più pettegolezzi e post spregiudicati su Internet.

Ieri la televisione di Stato cinese ha mandato in onda un video in cui uno dei leader del Web in Cina confessa di aver abusato della libertà di Internet per aumentare la sua popolarità e nutrire la sua vanità.

“All’inizio ero prudente e non scrivevo molti post” ha detto Charles Xue, “ma in seguito scrivevo più di ottanta post al giorno”, senza verificarne la verità.

Sull’equivalente cinese dell’occidentale Twitter, Charles Xue aveva più di 12mila seguaci.

Il video di confessione mandato in onda dalla tv cinese è un passo ulteriore di una campagna intimidatoria che mette in guardia i cittadini dal parlare troppo liberamente sul Web e di criticare apertamente il governo. Il blogger “pentito” potrebbe ora avere davanti a sé una condanna a tre anni di carcere.

“Non è giusto che i bloggers si sentano superiori alla legge”, riconosce Charles Xue, “Se non esistesse nessuna norma o sanzione per la calunnia, Internet sarebbe ingestibile. Non ci sarebbero limiti. E diventa un grave problema.”

Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale