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Home » Esteri

Francia, maestro si impicca per le accuse (false) dei genitori dei suoi alunni

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Un maestro elementare si è tolto la vita in Francia per le continue critiche infondate da parte dei genitori dei suoi alunni.

Jean Willot, 57 anni, si è suicidato il 15 marzo a Eubonne, nella regione della Val d’Oise, un piccolo comune a un’ora di treno da Parigi.

Il maestro da anni insegnava alla scuola elementare di Flammarion d’Eaubonne ed è in quella scuola che un banale incidente ha causato il tragico evento: durante l’ora di ricreazione l’insegnante avrebbe chiesto ad un suo studente di non sedersi sui gradini perché impediva il passaggio agli altri ragazzi.

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Secondo quanto riferito, l’alunno ha risposto a parolacce e si è ripetutamente rifiutato di spostarsi. A quel punto, Jean Willot lo ha preso per un braccio in modo che si muovesse. Strusciando le gambe sulla scalinata, l’alunno si sarebbe fatto una piccola ferita.

Il giorno dopo, la madre dello studente ha presentato una denuncia per violenza aggravata nei confronti di un minore.

L’insegnante viene informato il giorno successivo dalla direzione dell’istituto che gli dice di essere convocato per rilasciare la sua versione dei fatti davanti al rettorato. La sera gli altri genitori della stessa classe lo chiamano per riempirlo di insulti.

La mattina seguente, dopo aver portato sua moglie alla stazione, Willot le dice di voler andare a correre nella foresta di Montmorency per “prendere un po’ d’aria”.

In quella foresta il maestro Jean Willot si è suicidato. I gendarmi lo hanno ritrovato il giorno successivo impiccato ad un albero.

Per i suoi colleghi, lo shock è immenso: “Siamo tutti scioccati, collassati, stava arrivando alla sua pensione con serenità: dedicava tutto se stesso al lavoro”, hanno detto di lui.

“Veniamo abbandonati dalle istituzioni, c’è un odio delle famiglie verso gli insegnanti che viene preso sotto gamba”, spiegano altri colleghi.

Un minuto di silenzio e 300 persone riunite davanti alla scuola hanno ricordato il maestro. Per domenica 31 marzo è invece prevista una marcia organizzata dal movimento #PasDeVague (letteralemente: “non fate le onde”. Il riferimento è ai genitori, con la richiesta di non alimentare, non dare adito a lamentele per situazioni che dovrebbero risolversi tra alunni e insegnanti).

Gli attivisti si sono riuniti sotto l’hashtag #PasDeVague lo scorso ottobre, quando un 16enne di un liceo di Créteil, periferia di Parigi, è stato filmato mentre minacciava la professoressa con una pistola, poi scoperta finta, alla tempia.

Lo scontro scuola-famiglie è appena all’inizio in Francia.

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