Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Commissione europea ha difeso le azioni della polizia spagnola in Catalogna

Immagine di copertina

La Commissione europea ha definito la crisi in atto “materia di politica interna”. Il vicepresidente Frans Timmermans ha descritto il referendum catalano come una palese violazione della costituzione spagnola

L’uso della forza da parte delle autorità spagnole lo scorso primo ottobre, giornata in cui si è svolto il referendum per l’indipendenza in Catalogna, è stato necessario e proporzionato per difendere le istituzioni statali.

Questo è quanto è stato dichiarato dalla Commissione europea in riferimento agli scontri di pochi giorni fa tra polizia e indipendentisti catalani.

Il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, ha preso le parti di Madrid senza alcun indugio. Nessuna parola di condanna nei confronti delle violenze: il referendum è stato descritto come una palese violazione della costituzione spagnola e una minaccia anche per gli altri paesi UE.

Nel discorso d’apertura del dibattito, Timmermans ha detto: “Abbiamo fondato le nostre società democratiche su tre principi: democrazia, rispetto delle leggi e diritti umani. Tutti e tre sono legati tra loro, non è possibile escluderne uno. Il governo regionale catalano ha deciso di ignorare le leggi organizzando il referendum di domenica scorsa”.

Timmermans ha difeso l’uso della forza da parte della polizia spagnola, necessaria per fare in modo che venisse rispettata la legge.

Nella sua prima intervista da quando si è tenuto il referendum in Catalogna, rilasciata all’emittente britannica BBC, il presidente catalano Carles Puigdemont ha detto che “l’indipendenza è questione di giorni”.

Il 3 ottobre si è svolto nella regione uno sciopero generale. Centinaia di migliaia di persone hanno marciato, in particolare per le vie di Barcellona, per protestare contro la violenza usata dalla polizia durante le operazioni di voto.

Negli scontri quasi 900 persone sono infatti rimaste ferite, tra questi anche 33 poliziotti.

 

 

 

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”