Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:01
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Non martiri ma vittime

Immagine di copertina

In Libano la parola martire viene usata dal governo come scusa per non agire contro la violenza, nasce la campagna "Not a martyr"

Mohammad Chaar aveva sedici anni ed era in giro con i suoi amici quando è avvenuta l’esplosione. Il caso ha voluto che si trovasse vicino a Mohamad Chatah, ex ministro delle Finanze libanese e ambasciatore negli Stati Uniti, nel momento in cui è esplosa l’autobomba a lui destinata, che ha ucciso entrambi provocando altre 5 vittime e 71 feriti, lo scorso 27 dicembre.

Come è consuetudine a Beirut, non ci è voluto molto prima che a Chaar, uno spettatore innocente, sia stato assegnato un appellativo alquanto ingombrante. Tutto a un tratto, da “vittima” si è trasformato in “martire”.

Per molti giovani libanesi la morte di Chaar è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per questo hanno dato vita a una campagna sui social network chiamata “Not a martyr” (#notamartyr). Chiedono la fine di un massacro senza senso, ma anche giustizia per Chaar. Per ottenerla, vogliono che si smetta di chiamare martiri le vittime innocenti della violenza e della lotta settaria che sta crescendo nel Paese.

“Il concetto di martirio è profondamente radicato nella psicologia libanese, segnata dalla guerra”, ha scritto la Cnn riportando la notizia, “Ma una generazione più giovane ora rifiuta l’idea che qualcuno che muoia a seguito di attentati o di sparatorie politiche sia automaticamente un martire.” Infatti, nonostante la parola martire abbia un significato positivo, essi ritengono che fornisca al governo libanese un modo per autoassolversi dall’indagare e punire chi commette atti di violenza e che sia usata per “desensibilizzare” l’opinione comune sulle vittime.

“Se moriamo quando stiamo andando al lavoro o a scuola o a fare le cose della vita quotidiana siamo vittime, non martiri”, ha detto il blogger libanese Gino Raidy. La campagna ha dato voce a molti giovani che desiderano cambiare il Libano e che su Facebook e Twitter parlano di temi come sicurezza, corruzione, diritti degli omosessuali, ma anche diritti degli animali e problematiche legate al traffico.

Le tensioni in Libano sono aumentate negli ultimi mesi con l’aggravarsi della situazione politica in Siria. Gli scontri riguardano da un lato i musulmani sunniti, che appoggiano i ribelli nella guerra civile siriana, dall’altro gli alawiti musulmani, che sostengono il presidente siriano Bashar al-Assad. Le due fazioni hanno una lunga storia di conflitti che risale alla guerra civile libanese tra il 1975 e il 1990 quando si sono schierate l’una contro l’altra.

La situazione potrebbe diventare ancora più difficile nel 2014, dal momento che, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale per la sanità, nel corso dell’anno circa un milione e mezzo di rifugiati siriani arriveranno nel Paese, aumentando la vulnerabilità dei libanesi.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Il secolo turco: così il Sultano Erdogan è diventato il nuovo Ataturk
Esteri / Il feto è morto ma i medici non intervengono: deceduta donna in Polonia per le leggi anti-aborto
Esteri / Ranieri di Monaco: le cause della morte del Principe sovrano
Ti potrebbe interessare
Esteri / Il secolo turco: così il Sultano Erdogan è diventato il nuovo Ataturk
Esteri / Il feto è morto ma i medici non intervengono: deceduta donna in Polonia per le leggi anti-aborto
Esteri / Ranieri di Monaco: le cause della morte del Principe sovrano
Esteri / Imprenditore porta i dipendenti in vacanza lusso e chiude per una settimana
Esteri / Gli cade il cellulare in acqua mentre tenta di scattarsi un selfie: funzionario ordina di svuotare un’intera diga per recuperare il telefono
Esteri / Ohio, bimbo di 4 anni mangia tutta la confezione di chewing gum e rischia di morire: operato d’urgenza
Esteri / Kiev torna a colpire Mosca con droni, colpiti due edifici. La Russia condanna: “Terrorismo ucraino”
Esteri / Il Governo spagnolo lancia l’app per suddividere equamente le faccende domestiche tra donne e uomini
Esteri / La crociera si trasforma in un incubo per una tempesta: cabine e corridoi allagati | VIDEO
Esteri / Costringe l’amica ad un parto forzato in casa. Poi la uccide e le ruba il neonato