Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Le prove dei crimini di guerra

Immagine di copertina

Documenti e fotografie provano la tortura e l'uccisione sistematica di 11 mila detenuti ad opera del regime di Assad

Il suo nome in codice è Cesare e per anni ha lavorato come fotografo della polizia militare in Siria. Dopo lo scoppio della guerra, il suo compito consisteva nel documentare la morte dei detenuti, cosa che lui sostiene di aver fatto, fotografando almeno 50 corpi al giorno. A un certo punto ha deciso di disertare, lasciando la Siria e raccontando di ciò che ha visto e fotografato.

Sulla base delle 55 mila fotografie fornite da Cesare, tre procuratori di fama internazionale che hanno in precedenza lavorato presso i tribunali speciali nell’ex Jugoslavia e nella Sierra Leone hanno stilato un rapporto pubblicato dal Guardian e dalla Cnn in un’esclusiva congiunta.

Il rapporto costituirebbe la prova diretta della tortura e della sistematica l’uccisione da parte del regime del presidente siriano Bashar al-Assad di circa 11 mila detenuti tra marzo 2011 e agosto 2013.

Secondo quanto riportato dalla Cnn la maggior parte delle vittime erano uomini di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Le immagini, la cui autenticità non è ancora stata verificata da esperti indipendenti, mostrano i corpi di prigionieri lasciati morire di fame, che recano segni di percosse brutali o altre forme di tortura. Alcuni sono privi di occhi, altri mostrano segni di strangolamento o elettroshock.

Gli autori del rapporto hanno sottolineato che il fatto che tutti i corpi siano stati fotografati suggerisce fortemente che le uccisioni fossero sistematiche, ordinate e sotto il controllo dei vertici militari. Uno dei procuratori, David Crane, ha parlato di “omicidi su scala industriale”, mentre il suo collega, Desmond De Silva, ha paragonato le immagini raccolte alle fotografie dei sopravvissuti all’Olocausto. “Queste foto possono andare a sostegno dell’accusa di crimini contro l’umanità – senza ombra di dubbio” ha detto De Silva.

Secondo quanto riportato dal Guardian le fotografie consentivano l’emissione dei certificati di morte senza che le famiglie dovessero vedere il corpo, evitando in tal modo che le autorità dovessero dare conto della scomparsa dei prigionieri. Ai parenti infatti veniva detto che la morte era sopravvenuta a causa di un attacco di cuore o di problemi respiratori.

Durante i tre anni di guerra civile, Damasco ha sempre negato le accuse di violazioni dei diritti umani, e ha ritenuto gruppi di terroristi responsabili per le violenze denunciate dagli attivisti.

Poiché la Siria non è un membro della Corte penale internazionale, l’unico modo per far valere le accuse sarebbe attraverso un mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questa prospettiva appare tuttavia improbabile al momento, a causa del probabile veto della Russia, sostenitrice del regime di Assad. Qualora però la Corte dovesse assumere il caso della Siria in futuro, questo rapporto fornirebbe sicuramente elementi utili.

Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Ti potrebbe interessare
Esteri / L’allarme del Wfp: quest’inverno 17 milioni di persone a rischio fame in Afghanistan
Esteri / Israele bombarda ancora il Libano: almeno un morto e diversi feriti. L’Idf: “Colpiti due agenti di Hezbollah”
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti