Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’Audizione Zuckerberg al Parlamento Europeo sarà in streaming, il datagate non è affare privato

Immagine di copertina

L'associazione Alternativa Europea accoglie positivamente la decisione di trasmettere in streaming l'audizione di Zuckerberg sul "datagate" al Parlamento europeo

“Siamo soddisfatti che l’audizione di Mark Zuckerberg sarà resa pubblica attraverso la diretta streaming sul web perché il datagate non è un affare privato e non riguarda solo le istituzioni europee ma il trattamento dei dati e le eventuali violazioni della privacy dei cittadini europei”

È quanto dichiara Olimpia Troili, presidente dell’associazione Alternativa Europea in merito all’audizione, fino ad oggi prevista a porte chiuse, del CEO di Facebook Mark Zuckerberg in programma domani, 22 maggio, al Parlamento Europeo per rispondere alle domande dei rappresentanti dei Gruppi politici, dopo il caso di Cambridge Analytica.

“I cittadini europei non sono cittadini di serie B rispetto agli americani. Cambridge Analytica non è un semplice caso di violazione della privacy a fini di lucro per scopi commerciali ma – spiega Troili – ha mostrato che i dati sono stati utilizzati da soggetti terzi per tentare di manipolare le opinioni politiche degli utenti e in ultima istanza il loro voto. Si tratta quindi di vere e proprie interferenze opache nell’effettivo funzionamento delle nostre democrazie che in Europa hanno avuto il preciso scopo di agevolare derive autoritarie e antieuropeiste in vari Stati Membri.

Queste pratiche costituiscono dei veri e propri attacchi al cuore dei nostri sistemi democratici. E’ ora che Facebook e gli altri soggetti coinvolti rispondano delle loro azioni. Per questo il Parlamento Europeo ha fatto bene ad accogliere la richiesta espressa da varie organizzazioni della società civile nonché da alcuni Gruppi politici presenti all’interno dell’emiciclo tra cui Verdi e Socialisti&Democratici, di rendere pubblico il contenuto dell’audizione di Mark Zuckerberg nella sua interezza attraverso lo streaming sul web e deve prendere con urgenza provvedimenti affinché il rischio di interferenze di questo tipo venga minimizzato. L’associazione Alternativa Europea – conclude Troili – svolgerà un’azione dimostrativa di protesta contestualmente all’audizione di Zuckerberg in Conferenza dei Presidenti domani all’europarlamento.”

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”