Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I fiumi della Cina

Immagine di copertina

Secondo un rapporto interno, più della metà dei fiumi cinesi sarebbero scomparsi. Colpa di stime inesatte o dell'inquinamento?

L’Onu considera la Cina uno dei 13 Paesi più colpiti dalla scarsità di acqua. Pechino deve affrontare delle statistiche interne che dimostrano la scomparsa di 28 mila fiumi in 20 anni e la crescente desertificazione di alcune parti del Paese. I terreni desertificati e quindi improduttivi gravano sull’economia cinese per 800 milioni di euro.

Secondo quanto emerso dal primo censimento nazionale delle acque, attualmente esistono in Cina solo 22.909 fiumi con una superficie di almeno 100 chilometri quadrati rispetto ai 50 mila del 1990. Il censimento ha inoltre evidenziato una diminuzione della qualità dell’acqua, a tal proposito le Nazioni Unite hanno puntato il dito contro la Cina, accusata di scarico di rifiuti eccessivo nelle acque dei suoi fiumi. Un altro dato allarmante è legato al deserto del Gobi, che avanza di 3.600 chilometri quadrati ogni anno.

Le autorità affermano che i cambiamenti climatici hanno influito in maniera rilevante su questo fenomeno, ingrandito inoltre dagli errori dei cartografi precedenti, protagonisti di stime inesatte sul numero dei fiumi presenti in Cina. Per molti studi indipendenti però la scomparsa dei corsi d’acqua è una conseguenza diretta di politiche di sviluppo mal concepite e senza consultazione pubblica.

Secondo Ma Jun, funzionario dell’Istituto degli affari pubblici e ambientali, la situazione necessita di grande attenzione e c’è bisogno di nuove politiche di sviluppo, più sostenibili. “Una causa del fenomeno potrebbe essere riconducibile alla carenza di piogge nelle zone di montagna dovuta alla desertificazione delle foreste, mentre un’altra causa è certamente l’eccessivo sfruttamento delle riserve idriche sotterranee”.

“Dobbiamo prendere le misure in anticipo, piuttosto che gestire questi problemi con fretta ora, a causa del disturbo avvertito dalla società”, ha detto Li Keqiang, nuovo premier della Cina che ha promesso maggiore trasparenza sugli argomenti legati all’inquinamento.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”