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La Francia vieta i voli brevi: via libera dell’Ue, ma solo se c’è il treno. In Italia a rischio tre tratte

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Credit: Pixabay

La Francia vieta i voli brevi: via libera dell’Ue, ma solo se c’è il treno. In Italia a rischio tre tratte

Stop ai voli brevi, ma solo se c’è un’alternativa ferroviaria valida. L’Unione Europea ha autorizzato la Francia a eliminare tre tratte aeree a corto raggio per ridurre le emissioni di anidride carbonica, a condizione che ai cittadini sia garantito un servizio ferroviario adeguato.

In una decisione del 2 dicembre, ora pubblicata nella Gazzetta europea, la commissione europea ha dato il proprio via libera alla richiesta di eliminare i voli che collegano l’aeroporto parigino di Orly con Bordeaux, Nantes e Lione, con un risparmio in termini di emissioni stimato dalla Francia in 55mila tonnellate di Co2. Respinta invece la richiesta del parlamento francese per altre cinque rotte. Sarà possibile rimuovere le tratte dall’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi a Lione e Rennes e quella tra Lione e Marsiglia, solo con un miglioramento dei servizi ferroviari alternativi, che dovranno consentire ai viaggiatori di partire anche alle prime ore del mattino o la sera tarda. Non si potranno invece eliminare le tratte da Parigi Charles de Gaulle a Bordeaux e Nantes, le ultime due delle otto chieste inizialmente, perché il tempo di percorrenza in treno è superiore alle due ore e mezza.

Altre condizioni poste dalla commissione, sono che il collegamento ferroviario sia garantito più volte al giorno, senza cambio di treno, che siano previsti viaggi di andata e ritorno sulla stessa tratta, che le frequenze siano sufficienti e che gli orari dei treni consentano ai viaggiatori di restare almeno otto ore nella città di arrivo.

“Gli effetti negativi di qualsiasi restrizione dei diritti di traffico sui cittadini e sulla connettività europei devono essere compensati dalla disponibilità di modi di trasporto alternativi a prezzi accessibili, che siano convenienti e più sostenibili”, ha spiegato la commissione, che un anno fa aveva manifestato alcune riserve al piano francese, per possibili distorsioni alla concorrenza. Secondo l’esecutivo europeo, qualsiasi proposta deve essere “non discriminatoria, non distorsiva della concorrenza tra i vettori aerei e non restrittiva del necessario per alleviare il problema”.

Secondo Il Corriere della Sera, la decisione, se applicata in Italia, avrebbe ricadute soltanto su tre tratte, quelle che collegano Roma Fiumicino a Firenze, Bologna, Napoli.

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