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    La Francia cambia il metodo del conteggio e il tasso di positività crolla da 10,7 a 6,3%

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 11 Dic. 2020 alle 10:45

    Il ministero della Salute francese ha modificato ieri il suo modo di calcolo del tasso di positività al Covid-19, con la conseguenza immediata del crollo del tasso stesso, in un solo giorno, dal 10,7% di positivi sui tamponi effettuati al 6,3%.

    Santé Publique France ha spiegato poi di aver adottato la modifica per ottenere una reale proporzione di persone positive al Covid sul territorio francese.

    “Oggi, con il protrarsi dell’epidemia – si legge sul sito santepubliquefrance.fr – è comune che la stessa persona effettui più test, soprattutto quando i precedenti erano negativi”. Non solo: dal momento che le conoscenze sulla malattia si sono evolute, gli esperti hanno spiegato che il rischio di reinfezione, possibile anche dopo 60 giorni, deve poter essere identificato. “Il modo di contare le persone testate deve quindi adattarsi a questi cambiamenti per riflettere l’epidemia il più vicino possibile alla realtà”, si conclude il messaggio.

    Fin qui, in Francia, il tasso di positività dei tamponi veniva calcolato per paziente. Questo significava che ogni persona, al termine del test, riceveva uno status: positivo o negativo. Nel caso in cui il nostro paziente si fosse sottoposto a più tamponi consecutivi, soltanto il primo test negativo veniva contabilizzato nei dati. Se alla seconda, terza o quarta volta il tampone si fosse rivelato positivo, a quel punto non sarebbe più rientrato nel conteggio.

    In sostanza, tutti coloro che avevano effettuato più tamponi negativi erano esclusi dal conteggio. Il risultato? Il numero di persone testate era sottostimato, mentre il tasso di positività sovrastimato. Con la modifica, invece, ogni risultato finisce dritto nelle statistiche, compreso quello di persone che avevano fatto un precedente test una settimana prima. “Questo nuovo metodo di calcolo, centrato sulla persona, è quindi più preciso per stimare la prevalenza del virus nella popolazione testata. Porta a modificare il calcolo del tasso di positività e quello del tasso di screening”, ha spiegato la Sanité Publique France.

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