Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:15
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Questo cane dà una lezione a chi incolpa le donne vittime di violenze sessuali

Immagine di copertina

L'immagine postata su Facebook da una ragazza ha ottenuto oltre 275mila condivisioni. Ecco perché le poche frasi di accompagnamento hanno reso virale il post

“Alle persone che dicono che le donne vengono violentata a causa del modo in cui sono vestite. Questo è il mio cane. Il suo piatto preferito è la bistecca. E il suo sguardo adesso è a livello del mio piatto. Ma lui non mangerà la bistecca perché gli ho detto di non farlo. Se un cane è più educato di te, allora hai bisogno di rivedere la tua vita. Sentiti libero di condividere, il mio cane è adorabile”.

Poche ma essenziali frasi e una foto compongono il post su Facebook di Bree Wiseman che ha ottenuto 275mila condivisioni e con il quale si condanna, in modo semplice quanto efficace, la violenza sulle donne in qualunque sua forma e per qualunque ragione è essa perpetrata.

Molto spesso quando le donne denunciano una violenza vengono sottoposte anche a diverse domande riguardo il loro abbigliamento al momento del fatto, o riguardo eventuali provocazioni, sguardi, parole che potrebbero aver indotto l’aggressore a compiere il gesto.

I racconti delle vittime in questo senso parlano chiaro: le violenze sulle donne sono commesse a dispetto di qualunque cosa esse indossassero e qualunque atteggiamento avvessero avuto con l’aggressore.

Sono molti i progetti artistici che mirano a sensibilizzare il pubblico su questo tema. Diversi fotografi hanno cercato di sfatare il mito per il quale un abbigliamento provocante fosse la cause di alcune violenze sessuali subite dalle donne.

Nel 2016, ad esempio, la fotografa Katherine Cambareri aveva ritratto gli abiti indossati da alcune vittime di stupri al momento della violenza, per dimostrare che non esistono abiti provocanti.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”