Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:19
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Face popular

Immagine di copertina

In Argentina è nato Face popular, il Facebook alternativo dell'America Latina contro lo sfruttamento dei dati degli utenti

L’Argentina lancia la piattaforma Face popular all’indomani dello scandalo dello spionaggio statunitense sui dati degli utenti.

L’alternativa latino americana a Facebook propone un modello di comunicazione estraneo alle imposizioni americane e radicato nella tradizione dei paesi di lingua spagnola. Face popular sarà aperta a tutte le espressioni culturali e sociali, senza nessun tipo di restrizione, nel rispetto delle leggi e della democrazia.

Dopo il periodo di prova, il social network ha aperto le iscrizioni agli utenti il 9 luglio e in sole 36 ore ha totalizzato 24mila registrazioni.

Dietro al progetto della “Rete Sociale Popolare della Patria Grande” come è stato definito dai suoi fondatori, ci sono gli amministratori di Puertas Abiertas e del movimento “8N yo no voy”.

La piattaforma si inserisce nella Red Popular, un gruppo di media creato per dare risalto all’opinione del pubblico resa invisibile dai conglomerati mediatici al servizio del potere. La Red che già riunisce Radio popular, Web popular e TV popular, sfrutterà grazie a Face popular le potenzialità di internet e dei mezzi interattivi.

Inoltre, il progetto coincide con i piani dell’UNASUR per la creazione dell’Anello Ottico che faciliterà i collegamenti in tutta la regione.

Stando ai creatori del social network, le reti sociali che operano fuori dalla regione latinoamericana lavorerebbero per conto delle multinazionali vendendo dati personali. La nuova rete nasce proprio per evitare il loro potere mediatico e economico che impongono, specialmente in Latinoamerica, condizioni che limitano il libero transito dell’informazione o lo rendono tendenzioso.

Matías Reynolds, uno dei creatori, ha spiegato che “Face” è in realtà l’acronimo di Frente Alternativo Contra el Establishment, un fronte riunito contro lo sfruttamento dei dati degli utenti, che combatte ancora più tenacemente dopo le rivelazioni di Snowden sull’Agenzia di Sicurezza Nazionale americana.

Per proteggere la privacy dei suoi utenti, Face popular assicura che tutti i nomi, gli indirizzi e qualsiasi altra informazione sensibile non saranno mai oggetto di cessione ad altri soggetti.

Inoltre permette l’accesso permanente ai dati e alla possibilità di modificarli ma si riserva comunque il diritto di poter cambiare in ogni momento la politica d’uso del social network.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Media palestinesi: "Bombardata scuola a Gaza, quattro morti". Calcio, la federazione palestinese chiede alla Fifa di sospendere Israele
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Ti potrebbe interessare
Esteri / Media palestinesi: "Bombardata scuola a Gaza, quattro morti". Calcio, la federazione palestinese chiede alla Fifa di sospendere Israele
Esteri / Slovacchia, il primo ministro Robert Fico è "grave ma in condizioni stabili"
Esteri / L'esercito israeliano: “5 soldati a Gaza uccisi da fuoco amico”. Altre truppe israeliane verso Rafah
Esteri / Slovacchia, il premier Robert Fico ferito a colpi di arma da fuoco: “È in pericolo di vita”
Esteri / La sacrosanta protesta degli universitari di tutto il mondo ci ricorda che la pace non è un dono, ma una conquista
Esteri / Wsj: “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo”. Ue: "Con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova"
Esteri / Esercito israeliano: “Operazioni a a Rafah est e Jabaliya”. La Turchia: “A Gaza è genocidio”
Esteri / I tank israeliani avanzano ancora nel campo profughi di Jabalia. Netanyahu: “O noi o loro, i mostri di Hamas”. Gaza: “Più di 35mila morti”
Esteri / Morto a due mesi dal trapianto l’uomo con un rene di maiale
Esteri / Israele colpisce il Nord della Striscia di Gaza. Biden: “Se Hamas rilasciasse gli ostaggi cessate il fuoco anche domani”