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    Il clamoroso video del direttore del Bild che attacca il presidente cinese Xi Jinping

    Di Elisa Serafini
    Pubblicato il 19 Apr. 2020 alle 10:18 Aggiornato il 19 Apr. 2020 alle 13:00

     

    Il direttore del giornale tedesco Bild, Julian Reichelt, ha diramato un clamoroso video di non – scuse rivolto al Presidente cinese e segretario del Partito Comunista Xi JinpingIl giovane direttore del Bild, uno dei principali quotidiani tedeschi, aveva ricevuto una lettera dall’Ambasciata Cinese, che non aveva gradito il trattamento che il giornale aveva riservato al governo cinese. 

    Sul Build erano infatti apparse richieste di compensazione del danno economico causato dalla diffusione del Covid-19 e accuse alla mancata sorveglianza e alla mancanza di trasparenza nei sistemi di governo cinese. È consuetudine del governo cinese richiedere video di scuse a seguito di presunte offese, così come avevano fatto gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, per compensare la diramazione di tre spot ritenuti offensivi. 

    Al contrario, il giovane direttore del Bild, nel suo video non solo non ha chiesto scusa, ma ha mosso pesanti accuse al governo, dividendole in 5 punti, facendo riferimento alla mancanza di libertà, allo stato di sorveglianza sotto cui vivono i cinesi, alle ipotesi di responsabilità di fuoriuscita del virus di un laboratorio di Wuhan che stava lavorando sui coronavirus dei pipistrelli, come riportato anche dal Washington Post. Reichelt parla anche dei campi di prigionia e delle misure di controllo attuate sui cittadini. Qui di seguito il testo integrale in italiano:

    “Gentile presidente Xi Jinping. La sua ambasciata a Berlino mi ha inviato una lettera aperta perché sul nostro giornale abbiamo chiesto se fosse giusto chiedere alla Cina di pagare per l’enorme danno economico che è stato causato dalla diffusione del coronavirus in tutto il mondo. Cortesemente, mi consenta di rispondere. Prima di tutto, lei governa con la sorveglianza e il controllo. Lei non sarebbe presidente senza la sorveglianza. Lei controlla qualunque cosa faccia qualunque cittadino ma si rifiuta di monitorare i wet market infetti del suo Paese. 

    Ha fatto chiudere tutti i giornali e siti internet che si sono mostrati critici rispetto al suo operato, ma non le bancarelle dove vengono vendute le zuppe al pipistrello. Lei non controlla solo i suoi cittadini, ma li mette in pericolo, e con loro, il resto del mondo. Secondo, la sorveglianza è una violazione della libertà. E una nazione che non è libera non può essere creativa, e una nazione che non è innovativa, non inventa nulla. Ecco perché ha trasformato la Cina nel più grande esperto di furto di proprietà intellettuale. La Cina si arricchisce con le invenzioni degli altri, invece che con le sue invenzioni. 

    La ragione per cui in Cina non si inventa e non si innova, è perché non permettete ai giovani del vostro paese di pensare liberamente. La cosa più grande che avete esportato, e che comunque nessuno voleva, è il Coronavirus.
    Terzo: lei, il suo governo e i vostri scienziati sapevate da tempo che il Coronavirus fosse altamente infettivo, ma avete lasciato il resto del mondo all’oscuro. I suoi esperti non hanno saputo rispondere, quando i ricercatori occidentali chiedevano cosa stesse accadendo a Wuhan, era troppo orgoglioso e nazionalista per ammettere la verità. Pensava si trattasse di una disgrazia nazionale e invece si è trasformata in un disastro globale.

    Quarto, il Washington Post riporta che i vostri laboratori a Wuhan hanno fatto ricerche sui Coronavirus nei pipistrelli, ma senza mantenere i livelli di sicurezza elevati che sarebbero necessari. Perché i vostri laboratori tossici non sono così sicuri quanto invece lo sono le vostre carceri per i prigionieri politici? Potrebbe spiegarlo alle vedove in lutto, alle figlie e ai figli, mariti e genitori delle vittime di Coronavirus in tutto il mondo? Quinto, nel suo paese il popolo la sta mettendo in discussione, il suo potere sta crollando. Ha creato una Cina impenetrabile, non trasparente. Prima del Covid, la Cina era conosciuta come uno Stato-Sorvegliante, ora è uno stato sorvegliante che ha infettato il mondo con una malattia mortale. Questa è la sua eredità politica. 

    La sua ambasciata dice che non sono all’altezza della tradizionale amicizia fra i nostri popoli. Immagino che considera una grande amicizia, quella in cui manda mascherine in giro per il mondo. Questa non è amicizia, la chiamerei imperialismo nascosto dietro un sorriso, un cavallo di Troia. Pianifica di rafforzare la Cina grazie ad una malattia che ha esportato. Non ci riuscirà: il Coronavirus prima o poi sarà la sua fine politica”. 

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