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    Usa 2020: Biden vince il “dibattito a distanza” con Trump (e il merito è anche della giornalista Savannah Guthrie)

    A sinistra Joe Biden, a destra Donald Trump, al centro Savannah Guthrie
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 16 Ott. 2020 alle 10:21

    Dopo la scelta di dire “no” al dibattito virtuale, Donald Trump ha sfidato Joe Biden a distanza allo stesso orario in diretta tv, ma per il presidente Usa si è trattato di un boomerang. La vera sfida andata in onda, infatti, è stata quella tra il presidente Usa e Savannah Guthrie, presentatrice del programma Today dell’emittente Nbc.  Guthrie, 48 anni, è stata l’intervistatrice più dura finora affrontata dal capo della Casa Bianca nella sua campagna per la rielezione. Puntuale e precisa, ha incalzato Trump colpo su colpo, senza accettare le sue risposte evasive sulla pandemia, tanto che la campagna del presidente l’ha attaccata per aver “dibattuto” con lui ed essere stata “il surrogato di Biden“.

    “Quando è risultato negativo l’ultima volta al test anti-Covid prima del primo dibattito con Biden?”, è stata la prima domanda di Guthrie a Trump. “Non ricordo, forse il giorno prima”, ha risposto Trump, ammettendo di non aver fatto i test tutti i giorni. “Comunque io sono il presidente, devo vedere la gente, e non posso restare chiuso in un seminterrato”, ha detto lanciando una frecciatina a Biden e al periodo in cui è rimasto chiuso nelle settimane più critiche della pandemia.

    Sulla possibilità che alla Corte Suprema sia confermata la conservatrice e cattolica Amy Coney Barrett, le potenziali decisioni sulla legge sull’aborto, Trump svicola: “Non voglio fare nulla per influenzare qualcuno”. Mentre sulle misure anti-Coronavirus si lancia in modo pesante: “L’85 per cento di chi indossa la mascherina se lo prende”, difendendo i suoi bagni di folla nei comizi.

    All’ennesimo rifiuto di Trump di condannare esplicitamente il suprematismo bianco e il movimento cospirazionista QAnon (“Non li conosco, non so niente di loro”, dice Trump), Guthrie lo incalza, ricordandogli che spesso ha rilanciato su Twitter le loro teorie del complotto. “Lei è il presidente, non uno zio pazzo qualunque”. E provoca la rabbia del presidente: “Fai sempre così, lo fai sempre. Da anni condanno la supremazia bianca… e tu cominci sempre con questo tipo di domanda. Perché non chiedi a Joe Biden se condanna il movimento antifa?”. Trump ha quindi attaccato i dem, i movimenti, la sinistra violenta e ha ricordato a Biden che “Antifa esiste“.

    La giornalista ha posto anche la spinosa domanda sulla sua dichiarazione dei redditi, le tasse che negli ultimi 10 anni non ha mai pagato perché in perdita. “Vengo trattato molto male dall’Irs (il fisco Usa). Mi trattano molto, molto male”, risponde Trump. “Ma siamo sotto accertamento. Hanno persone nominate dalla precedente amministrazione. Gli piace cambiare le regole”.

    Dall’intervista viene fuori anche una notizia: Trump accetterà una transizione pacifica del potere se dovesse uscire sconfitto dal voto del 3 novembre, ma precisa che naturalmente vuole vincere. A consolare Trump, unica nota positiva, l’elettrice Paulette, che prima di formulare la domanda si lancia in un: “Lei è così bello quando sorride…”, prima di porgli una domanda sui dreames.

    Biden, intanto, in onda sulla Abc da Philadelphia, si è mostrato calmo e ha criticato la gestione della pandemia negli Usa, accusando Trump di non aver fatto e di non fare niente per contenere la diffusione dei contagi. Il candidato dem, complice una conduzione meno frizzante, è rimasto nella sua comfort zone, senza domande scomode né sorprese.

    A poco più di due settimane dalle elezioni, le previsioni sulla vittoria sono ancora incerte. Nella media nazionale pubblicata da Wall Street Journal e Nbc, Biden ha 11 punti di vantaggio (53 a 42) ma Trump ha già dimostrato di essere in grado di ribaltare ciò che dicono i sondaggi. A pesare sull’esito del voto potrebbe essere anche la notizia che le autorità federali indagheranno sulle presunte email del figlio di Biden, Hunter, il cui contenuto è stato svelato dal New York Post. Gli investigatori esamineranno se le missive, consegnate alla testata dall’avvocato di Trump, Rudolph Giuliani, sono legate a un’operazione di intelligence straniera.

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