Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Covid, si sveglia dal coma dopo 10 mesi in piena pandemia: contagiato 2 volte senza saperlo

Immagine di copertina
Joseph Flavill

Joseph Flavill, 19 anni, si sta lentamente risvegliando da un coma durato 10 mesi. Il ragazzo ha trascorso quasi un anno sospeso tra la vita e la morte senza sapere della pandemia di Covid che si è scatenata sul mondo intero nonostante lui stesso abbia contratto, inconsapevolmente, il virus per ben due volte.

Flavill è stato investito da un’auto mentre camminava a Burton upon Trent, nello Staffordshire (Regno Unito), il primo marzo dello scorso anno, tre settimane prima dell’inizio del primo lockdown britannico. Per via dell’incidente il 19enne ha subito una lesione cerebrale traumatica. La zia, Sally Flavill Smith, ha raccontato al Guardian: “Non saprà nulla della pandemia dato che ha dormito per 10 mesi. Non so da dove cominciare. Un anno fa se qualcuno mi avesse detto cosa sarebbe successo nell’ultimo anno, non credo che ci avrei creduto. Non ho idea di come farà Joseph a capire cosa abbiamo passato tutti”.

La famiglia ha cercato di spiegare in videochiamata che non possono stargli accanto in ospedale a causa delle restrizioni del Covid, ma non hanno ancora provato a spiegargli l’entità della pandemia. “Quando è sveglio nella sua stanza, non avrà la minima idea del perché sia ​​lì. Ne parliamo al telefono e cerchiamo di fargli capire che vogliamo davvero tenerlo per mano, ma non possiamo per via del Covid”.

Il ragazzo, ricoverato all’ospedale Leicester General, ora è stato trasferito al centro di assistenza Adderley Green a Stoke-on-Trent per proseguire la sua guarigione. Joseph Flavill è in grado di compiere azioni come toccarsi l’orecchio sinistro e destro, muovere entrambe le gambe e rispondere sì e no sbattendo le palpebre. I suoi primi sorrisi hanno commosso la famiglia. Il ragazzo ha contratto il Covid due volte durante il suo ricovero dall’incidente ma si è ripreso in entrambe le occasioni.

La madre di Flavill, Sharon, ha potuto visitare il figlio il giorno del suo 19esimo compleanno a dicembre, ma ha dovuto rispettare il distanziamento e indossare tutti i dispositivi di sicurezza per tutto il tempo. Attraverso la campagna Joseph’s Journey, la famiglia ha raccolto oltre 30mila per sostenere il ragazzo nella sua guarigione.

TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL COVID IN ITALIA E NEL MONDO
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”