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    Il Ciad restituisce all’Angola un debito di 100 milioni di dollari sotto forma di bestiame

    Il Ciad paga all'Angola 100 milioni di dollari di debito in bovini
    Di Angelica Pansa
    Pubblicato il 18 Mar. 2020 alle 12:03 Aggiornato il 18 Mar. 2020 alle 16:03

    Il Ciad restituisce all’Angola un debito di 100 milioni di dollari sotto forma di bestiame. Lo riferisce il quotidiano angolano Jornal de Angola, principale giornale angolano, considerato molto vicino al governo. Dal 2017 il Ciad ha un debito di 100 milioni di dollari con l’Angola, uno tra i paesi africani più ricchi. L’Angola però negli ultimi anni ha attraversato una forte crisi, dovuta soprattutto a lunghi periodi di siccità che, tra le altre cose, ha creato grandi problemi agli allevamenti di bovini. Per questo motivo, i due paesi si sono accordati per il pagamento del debito attraverso la spedizione e la consegna, nei prossimi 10 anni, di 75mila capi di bestiame per un valore totale di 100 milioni di dollari americani (88 milioni di euro).

    L’insolito accordo è visto dai media come una soluzione vantaggiosa per entrambi i Paesi: il Ciad in questo momento ha difficoltà economiche, mentre l’Angola ha bisogno di bestiame. Riporta la BBC che più di mille mucche sono già arrivate via nave nella capitale dell’Angola, Luanda, come prima tranche del pagamento e altri 3.500 capi sono attesi entro la fine del mese di marzo. In totale, l’Angola riceverà 75mila capi di bestiame il che significa che per ognuno dei bovini è stato stimato un valore di 1.333 dollari.

    N’Djamena, la capitale del Ciad, aveva proposto di ripagare il debito del 2017 sotto forma di bestiame e l’Angola aveva acconsentito perché in questo modo avrebbe aiutato lo stato dell’Africa meridionale a ricostruire la sua popolazione di bestiame nelle aree colpite dalla siccità, riferisce il quotidiano statale. Sebbene l’Angola sia uno degli stati africani più ricchi per prodotto interno lordo, in gran parte dovuto al petrolio, il Paese ancora cercando di riprendersi dalle conseguenze di una guerra civile durata 27 anni che ha devastato la popolazione. Luanda ha quindi preferito bovini rispetto ai soldi, perché negli ultimi anni molti suoi animali sono morti per fame, sete o malattia, con gravi conseguenze sulle popolazioni che dipendevano dal loro allevamento.

    Il Ciad invece si trova in una situazione economica certamente peggiore rispetto all’Angola: il suo prodotto interno lordo è un decimo di quello dell’Angola e il paese si trova all’ultimo posto della classifica della Banca Mondiale che misura l’Indice del Capitale Umano ed è considerato “fragile e vulnerabile” in quanto soggetto a “rischi considerevoli, come la volatilità dei prezzi del petrolio e l’insicurezza regionale” causate da gruppi militanti jihadisti che operano nella regione. Il Ciad però è descritto dall’Organizzazione mondiale della sanità per la salute degli animali (OIE) come un “Paese di allevamento per eccellenza“, con circa 94 milioni di capi di bestiame. Questo insolito scambio consentirà dunque al Ciad di estinguere il suo debito e all’Angola di ricostruire la sua popolazione di bestiame nelle aree colpite dalla siccità, soprattutto nella zona di Camabatela, nel nord del paese.

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