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Home » Esteri

Giovane calciatore trovato morto in un bosco in Brasile: “È stato torturato e mutilato”

Immagine di copertina
Daniel Correa Freitas

Daniel Correa Freitas, 24 anni, giocava per un club di serie B, il Sao Bento, al quale era stato ceduto in prestito dal Sao Paulo

Calciatore torturato ucciso Brasile | Daniel Correa Freitas

Un calciatore di 24 anni è stato mutilato e ucciso in Brasile. Il suo corpo senza vita, che mostrava segni di torture, è stato ritrovato in un bosco nei pressi di Sao Jose dos Pinhais, nell’area metropolitana della città di Curitiba, nello stato del Paranà, nel sud del paese.

La vittima è Daniel Correa Freitas, classe 1994, considerato da ragazzino una promessa del calcio verdeoro.

La notizia dell’efferato crimine non ha avuto grande risalto in Brasile, anche perché emersa nelle ore in cui tutti lattenzione era rivolta al ballottaggio delle elezioni presidenziali vinto da Jair Bolsonaro.

A riportare la vicenda è il quotidiano brasiliano Folha de Sao Paulo, che cita fonti di polizia.

Secondo una prima ricostruzione, la morte del 24enne è stata dovuta a gravissime ferite da armi da taglio in più punti del collo. La testa del giocatore è stata quasi staccata, i suoi genitali sono stati recisi e sul cadavere sono stati riscontrati segni di tortura.

La sera dell’uccisione il giocatore era stato visto in compagnia di un donna.

La morte di Correa Freitas risale al 27 ottobre e il corpo è stato ritrovato l’indomani da alcune persone che stavano passeggiando nel bosco.

Correa giocava per un club di serie B, il Sao Bento, al quale era stato ceduto in prestito dal Sao Paulo.

“Il São Paulo Football Club si rammarica profondamente per la morte del centrocampista Daniel Corrêa Freitas. Il Club esprime le sue condoglianze alla famiglia dell’atleta”, si legge sul profilo della quadra.

Cresciuto nelle Giovanili di Botafogo e Cruzeiro, Correa ha indossato le maglie prestigiose del Botafago e del Sao Paulo, senza riuscire ad affermarsi.

È stato poi dato in prestito al Coritiba, al Ponte Preta e al Sao Bento.

Nella sua campagna elettorale il neo presidente Bolsonaro ha puntato molto sul tema della sicurezza, in un paese dove ogni anno si registrano più di 60mila omicidi.

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