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Home » Esteri

Un attivista pro-democrazia di Hong Kong è stato condannato a sei mesi di carcere

Immagine di copertina
Credit: Reuters

Joshua Wong, che aveva partecipato alle proteste del 2014 contro le ingerenze della Cina, non potrà candidarsi alle elezioni amministrative per i prossimi cinque anni

L’attivista democratico di Hong Kong Joshua Wong è stato condannato a sei mesi di carcere per aver partecipato alle proteste in favore della democrazia del 2014. Era già stato condannato lo scorso anno ai servizi sociali, ma il governo di Hong Kong ha fatto ricorso sostenendo che quella sentenza era troppo indulgente.

La nuova condanna, oltre a prevedere il carcere, vieta a Wong di candidarsi alle elezioni amministrative per i prossimi cinque anni. Altri due leader studenteschi, Nathan Law e Alex Chow, sono stati condannati rispettivamente a 8 e 7 mesi di prigione.

Il ricorso del governo di Hong Kong è stato giudicato come un pretesto di natura politica destinato a dissuadere le proteste future e a tenere i giovani lontani dall’attivismo politico. Il governo ha negato tutto ciò.

“Imprigionarci non spegnerà il desiderio dei cittadini di Hong Kong di avere il suffragio universale. Siamo più forti, più determinati e vinceremo”, ha scritto Wong su Twitter il 17 agosto 2017.

I tre attivisti erano stati condannati per aver convocato le assemblee studentesche illegali iniziali che contribuirono a innescare le proteste di massa del 2014, la cosiddetta “rivoluzione degli ombrelli”, le manifestazioni in strada e gli scioperi organizzati per protestare contro l’ingerenza di Pechino nella politica di Hong Kong.

Le strade principali della metropoli, in particolare in prossimità dei palazzi governativi, erano state completamente ostruite dai manifestanti, che erano stati dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni e spray al peperoncino.

Secondo le leggi del paese, chiunque stia in carcere per più di tre mesi perde il diritto a candidarsi alle elezioni per i cinque anni successivi.

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