Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:33
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Uno degli attentatori di Rouen era in libertà vigilata e indossava un braccialetto elettronico

Immagine di copertina

Un errore giudiziario avrebbe reso possibile l’ultimo attacco alla Francia: ecco perché Adel Kermiche era stato prima arrestato e poi scarcerato

Il sequestro di diversi ostaggi in una chiesa a Rouen, in Normandia, e l’uccisione di un prete da parte di uno dei due attentatori ha scosso ancora una volta l’Europa e tutto il mondo cattolico. Anche perché dalle indagini è emerso che uno dei due terroristi era in libertà vigilata e durante l’attacco, indossava un braccialetto elettronico.

In queste ore i media francesi si domandano: perché il diciannovenne Adel Kermiche, identificato come uno dei due assassini del parroco della chiesa di Saint-Etienne du Rouvray era stato rimesso in libertà il 18 marzo dopo due mesi di detenzione provvisoria?

Secondo la ricostruzione del quotidiano francese Le Monde, che ha avuto accesso agli atti del processo, il caso sarebbe stato all’origine di uno scontro tra i giudici e la procura di Parigi. All’epoca il giovane era stato arrestato due volte con l’accusa di “associazione con finalità terroristiche” per aver tentato di andare due volte in Siria.

Da una perizia psicologica ordinata dal giudice su Adel Kermiche, emerge una personalità caotica. Più volte era stato in cura per problemi psichici e da sei anni era seguito da uno psicologo. Durante il processo si era definito un “buon musulmano che crede nei valori della misericordia, della benevolenza… non sono un fondamentalista”, aveva insistito, precisando di pregare due volte al giorno.

In prigione, invece, entra in contatto con la cellula di un fondamentalista arabo e fa la conoscenza di un giovane francese che aveva combattuto per due mesi a fianco dell’Isis in Siria, ma ai giudici continua a dichiarare di essersi pentito delle sue azioni e di attendere con trepidazione il momento della sua scarcerazione per ricostruirsi una vita.

Il giudice crede alle parole del giovane e nelle motivazioni dell’ordinanza con la quale gli concede la libertà vigilata scrive che Kermiche “ha preso conoscenza dei suoi errori”, che in prigione aveva avuto “tendenze suicide” e che “è determinato a entrare in un programma di reinserimento” e che la famiglia è intenzionata a fornirgli “supporto” e a “controllarlo”.

In realtà i genitori del giovane dichiarano di preferir sapere il loro figlio in carcere e vivo che in viaggio per la Siria e di accettare di riaccoglierlo in casa solo a garanzia che abbia sinceramente rinnegato le idee fondamentaliste e il progetto di recarsi in Siria.

Argomenti ai quali la procura di Parigi è sensibile e per questo fa appello all’ordinanza del giudice ritenuta “poco convincente”. “Nelle attuali condizioni, il braccialetto elettronico, visti i precedenti, sarebbe uno strumento di controllo completamente illusorio ed esiste il rischio concreto che una volta rimesso in libertà Kermiche possa reiterare i reati”, spiega il pubblico ministero durante la requisitoria.

Il ricorso tuttavia non è accolto dal tribunale nonostante il parere contrario della procura. Kermiche ottiene nel marzo del 2016 la libertà vigilata con il braccialetto elettronico. Aveva l’autorizzazione ad uscire di casa dalle 8.30 alle 12.30 del mattino. L’attacco alla chiesa è avvenuto durante la messa mattutina delle 10.

LEGGI ANCHE: CHI ERA PADRE JACQUES HAMEL, IL PRETE UCCISO A ROUEN CHE CREDEVA NEL DIALOGO TRA LE RELIGIONI

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”