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Stop reddito di cittadinanza, allarme dei sindacati sugli esodati: “Gennaio senza soldi per 1,6 milioni di persone”

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Stop reddito di cittadinanza, allarme dei sindacati sugli esodati: “Gennaio senza soldi per 1,6 milioni di persone”

Più di 737 mila famiglie rischiano di rimanere senza sostegno economico dopo fine anno. Si tratta delle 1,6 milione di persone “non occupabili” che oggi percepiscono il reddito di cittadinanza e che quando la misura introdotta dal governo Conte sarà abolita, dovrebbero ricevere l’Assegno di inclusione (Adi). Ma il nuovo strumento, secondo quanto riporta La Repubblica, non è pronto.

S&D

I sindacati hanno chiesto un incontro urgente alla ministra del Lavoro Marina Calderone, che lo avrebbe concesso per il 18 dicembre il giorno stesso in cui si aprono le domande per l’Adi. Ma l’Inps ancora non sarebbe in grado di operare in quanto manca ancora il visto e la registrazione da parte della Corte dei conti del decreto attuativo scritto dal ministero ad agosto. Il decreto deve essere pubblicato in Gazzetta ufficiale e deve essere seguito da una circolare della stessa Inps.

Se anche fosse confermata la data di lunedì, l’erogazione degli aiuti da gennaio non sarebbe garantita. Questi, in base alla legge, verrebbero caricati solo “nel mese successivo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale”, un passaggio successivo all’accettazione della domanda da parte dell’Inps. I caf ancora non sono autorizzato ad aiutare le famiglie che avrebbero diritto all’aiuto: lo saranno solo da gennaio, anche se non è ancora pronto l’applicativo. Non è stata neanche lanciata alcuna campagna informativa, osserva Repubblica.

“La situazione è molto preoccupante”, ha detto al quotidiano Daniela Barbaresi, della Cgil. “Siamo in assenza di dati e monitoraggio sul Sfl”, ossia il Supporto formazione e lavoro, i 350 euro erogati dal primo settembre ai cosiddetti “occupabili” che fanno un corso di formazione. “E per l’Adi quasi certamente le persone resteranno senza soldi a gennaio”, ha aggiunto Barbaresi. “Manca un decreto attuativo, non ci sono né procedure né tempi tecnici. Il ritardo del governo è doloso. Hanno avuto un anno per prepararsi. E invece hanno portato avanti solo una campagna di ostilità verso 6 milioni di poveri in Italia”.

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