Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

La giusta transizione

Immagine di copertina

Riduzione delle emissioni. Progetti di sviluppo in Africa e Centro America. Investimenti in tecnologie all’avanguardia. Azionariato diffuso per i dipendenti. Ecco cosa emerge dal Report di Sostenibilità volontario “Eni For - A Just transition”

L’avvio di un nuovo impianto di “water reuse” nella bioraffineria di Eni Gela, la distribuzione di 230.000 fornelli migliorati in diversi Paesi africani, il rafforzamento dell’ospedale provinciale di Pemba, Mozambico, la formazione a 300 giovani ivoriani provenienti da comunità vulnerabili. Sono alcuni dei «case study» riepilogati nel documento “Eni for 2024 – A Just Transition”, il report volontario di sostenibilità, giunto alla sua diciannovesima edizione, che fornisce una panoramica delle performance e azioni concrete intraprese dal Gruppo Eni per concretizzare una transizione energetica «giusta, capace di coniugare crescita industriale, sostenibilità ambientale e inclusione sociale». Il resoconto completa e integra la Rendicontazione di Sostenibilità che a partire da quest’anno è stata resa obbligatoria dalla direttiva europea sul reporting.

Tra i principali risultati raggiunti dal cane a sei zampe nel corso del 2024, spicca la riduzione delle emissioni di gas serra. In particolare, le emissioni nette Scope 1 (ossia quelle provocate direttamente dall’attività dell’azienda) e Scope 2 (quelle generate indirettamente dall’acquisto e dal consumo di energia da parte dell’azienda) risultano diminuite del 55% per l’Upstream e del 37% per Eni rispetto al 2018. Un’attenzione peculiare è stata riservata all’abbassamento delle emissioni di metano, confermando l’obiettivo di portarle prossime allo zero nel 2030. 

Altro importante target prefissato è quello di raggiungere entro il 2035 la positività idrica in almeno il 30% dei siti operati con prelievi maggiori di 0,5 millimetri cubi all’anno di acqua dolce in aree a stress idrico.

E ancora, la società controllata Plenitude, che produce e vende gas ed energia elettrica, ha superato i 4 gigawatt di capacità installata da fonti rinnovabili e punta ad arrivare fino a 15 gigawatt entro il 2030, integrando la produzione da fonti rinnovabili con la vendita di energia e di soluzioni energetiche a famiglie e imprese e con un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici (oggi conta 10 milioni di clienti e 21mila punti di ricarica per veicoli elettrici). Enilive, società dedicata ai prodotti e ai servizi per la mobilità, ha raggiunto invece nel 2024 una capacità di bioraffinazione di 1,65 milioni di tonnellate e prevede di superare i 5 milioni di tonnellate annue entro il 2030, incrementando anche la produzione di Saf, carburante sostenibile per l’aviazione.

Da segnalare poi l’attività di supporto ai giovani imprenditori coinvolti nell’ambito di sostenibilità e innovazione condotta attraverso Eni Joule, la scuola di impresa di Eni, costituita nel 2020 proprio per supportare la crescita di startup impegnate nella transizione energetica. Nel corso dell’anno passato Joule ha curato quattro programmi di «idea generation» e otto programmi di incubazione e accelerazione sul territorio italiano; in particolare ha lanciato la quarta edizione dell’acceleratore cleantech Zero a Roma e la prima edizione dell’acceleratore infratech CrossConnect a Catania, di cui Eni è partner attraverso Joule.

A Cengio, in provincia di Savona, Eni Rewind, società di Eni che opera da oltre vent’anni nelle bonifiche e nella gestione di acque e rifiuti, ha completato i progetti di bonifica sui suoli nello storico sito dell’ex fabbrica Acna, dove quasi trent’anni fa si producevano coloranti chimici.

L’area fu conferita a Eni per decreto legge nell’ambito delle operazioni di salvataggio industriale disposte dal Governo negli anni Ottanta e Novanta. Come emerge dal report volontario di sostenibilità, Eni Rewind ha speso circa 500 milioni di euro per gli interventi ambientali eseguiti, rendendo disponibili circa 60 ettari del sito per nuove iniziative produttive. Nei primi mesi del 2025 l’azienda ha firmato un contratto preliminare per la cessione del diritto di superficie dell’area “A1” (per cui è in corso la certificazione di avvenuta bonifica) e dell’area “A4” (certificata) per complessivi 40 ettari, dove una società presente sul territorio intende realizzare un impianto fotovoltaico da circa 10 MWp. 

Non solo Italia, però. Il documento “Eni for 2024 – A Just Transition” ricostruisce anche le numerose attività di impatto sociale portate avanti dal Gruppo Eni nei Paesi in cui esso opera attraverso le sue società: si contano in particolare oltre 100 progetti di sviluppo locale attivi in 21 Paesi, iniziative che spaziano dall’accesso all’acqua, all’energia, dall’educazione alla salute.

A Manatinero, piccolo paese vicino alla città di Cardenas, nello Stato messicano del Tabasco, è stato inaugurato lo scorso dicembre un centro che offre assistenza sanitaria di base 24 ore al giorno alla comunità, mentre per il 2025 sono previste la formazione del personale sanitario e l’installazione di un sistema elettrico fotovoltaico di emergenza.
In Mozambico, nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, più precisamente nei distretti di Metuge e Pemba,è stato avviato – in collaborazione con l’onlus Oikos – un progetto che prevede la costruzione di otto pozzi e serbatoi per garantire l’accesso all’acqua potabile alle comunità locali, nonché la formazione di tecnici locali alla manutenzione e gestione delle infrastrutture idriche e attività di sensibilizzazione sulle pratiche igieniche.

In Ghana, nel distretto occidentale di Ellembelle, ventitré scuole sono state coinvolte in attività di  sensibilizzazione di insegnanti e studenti sull’importanza della tutela di foreste e aree verdi. Inoltre sono state distribuite e piantumate un migliaio di piantine da innesto selezionate in base alla loro capacità di assorbimento di anidride carbonica ed è stato sviluppato di un tool digitale per tracciare le piantine innestate e monitorarne la crescita.

La «Just Transition» non può prescindere dalle più moderne tecnologie digitali. Ecco allora che nel Green Data Center di Eni a Ferrera Erbognone, vicino a Pavia, nel novembre 2024 è entrato in funzione l’HPC6, supercomputer che si colloca al sesto posto a livello globale e al primo tra i supercomputer ad uso industriale: le sue elevate performance consentono di svolgere in pochi istanti simulazioni o altri tipi di operazioni che, diversamente, potrebbero richiedere mesi o anni di calcolo. Stiamo parlando di un sistema all’avanguardia non solo dal punto di vista della potenza di calcolo, ma anche in termini di attenzione all’efficienza energetica. HPC6 ha un assorbimento elettrico massimo di circa 10 megawatt e impiega una tecnologia di raffreddamento a liquido “diretto” che consente di smaltire il calore prodotto in modo estremamente efficiente.

Inoltre, l’anno scorso Eni ha dato vita a Eniquantic, nuova società per lo sviluppo tecnologico del quantum computing.

Ma prima di tutto le aziende sono fatte di persone: i processi di trasformazione verso un traguardo di sostenibilità passano in primis da loro, le «risorse umane». Ebbene, nel 2024 il consiglio d’amministrazione di Eni ha  approvato l’adozione di un Piano di Azionariato Diffuso rivolto a tutti i dipendenti con l’obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza all’azienda, e sostenerne il loro potere di acquisto.

Il piano, inizialmente limitato ai dipendenti in Italia e successivamente esteso alle società estere compatibilmente con le rispettive legislazioni nazionali, prevede due assegnazioni annuali di azioni gratuite per un valore individuale annuo di 2.000 euro l’anno. La prima assegnazione è stata realizzata nel 2024, mentre la seconda avverrà nel 2025. Nel 2026 sarà invece introdotta una modalità di co-investimento: i dipendenti che acquisteranno azioni riceveranno azioni gratuite pari al 50% di quelle acquistate, fino ad un controvalore massimo di 1.000 euro. 

L’iniziativa ha visto finora un tasso di adesione superiore al 95% tra gli oltre 22mila dipendenti coinvolti, posizionando Eni fra le prime società italiane a realizzare un piano di tale estensione, in un contesto, come quello del nostro Paese, in cui l’azionariato diffuso è una pratica ancora poco consolidata.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Economia / Un indice per misurare il rischio geopolitico: l’iniziativa dell’Osservatorio GRO della Luiss
Economia / La nuova edizione della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025 presentata a Milano durante l’evento “Un’ondata di innovazione”
Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Economia / Un indice per misurare il rischio geopolitico: l’iniziativa dell’Osservatorio GRO della Luiss
Economia / La nuova edizione della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025 presentata a Milano durante l’evento “Un’ondata di innovazione”
Economia / Rilevazione presenze dipendenti in modo semplice e digitale
Economia / Acquisti strategici e competitività: SACE al fianco delle imprese italiane
Economia / Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: “Serve un gioco di squadra per la crescita del Paese”
Lavoro / Scuola e orientamento: come presentarsi competitivi al mondo del lavoro grazie al network
Economia / Investimenti, competenze “AI powered” e una pipeline di molecole che trasforma le traiettorie delle patologie autoimmuni: così Sanofi contribuisce alla Strategia per le Scienze della Vita
Economia / Iren: primi nove mesi in rialzo nei settori energia e ambiente
Economia / Trenitalia e Lega Pro presentano la Coppa Italia Serie C Regionale