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Home » Economia

Reindustrializzazione, l’antidoto per lavoratori e imprese alle crisi aziendali

I legali Rödl & Partner esperti in diritto del lavoro: “Se ben gestita attraverso il processo di reindustrializzazione, la crisi aziendale può far nascere nuove opportunità”

Sono quasi 70 i tavoli aperti per crisi aziendale – tra cui gli ultimi in ordine temporale hanno interessato Gkn (ora QF) e Caterpillar – con cui si apre il 2022 e che coinvolgono oltre 80 mila lavoratori in Italia principalmente nei settori automotive, siderurgia, elettrodomestici e trasporto aereo (dati Ministero Sviluppo Economico).

Per gli esperti legali in diritto del lavoro di Rödl & Partner, però, la crisi aziendale, se ben gestita attraverso il processo di reindustrializzazione, può far nascere opportunità per imprese e lavoratori.

“Con la fine del blocco dei licenziamenti e le novità procedurali introdotte dalla legge di Bilancio, assume particolare rilevanza nel dialogo tra aziende e sindacati il tema della reindustrializzazione – spiega Giovanni Zoja, avvocato esperto in diritto del lavoro di Rödl & Partnerovvero il complesso procedimento mediante il quale l’azienda che intende chiudere un sito produttivo lo cede insieme al personale ad un altro soggetto che provvede a riconvertire il sito, riqualificando il personale e avviando un’attività produttiva completamente nuova.”

Questo processo può rappresentare una soluzione concreta per ovviare ai licenziamenti collettivi che conseguono la chiusura definitiva delle attività ed è sempre più tenuto in grande considerazione dalle organizzazioni sindacali.

“Il datore di lavoro che si trova ad affrontare la chiusura della propria attività o di un proprio sito produttivo – spiega Giovanni Zoja, avvocato esperto in diritto del lavoro di Rödl & Partnerdovrà quindi necessariamente svolgere delle analisi preliminari, in modo da affrontare con adeguata preparazione il confronto sindacale e considerare, alla luce delle novità introdotte dalla legge di Bilancio, anche la via della reindustrializzazione. Tali valutazioni dovranno prendere in considerazione tutti gli aspetti legati ai tempi di implementazione della procedura, ai costi correlati, al territorio nel quale l’azienda si trova e alle risorse umane coinvolte.”

Valutata positivamente l’opzione di una reindustrializzazione, sarà poi necessario avviare una campagna di ricerca del possibile reindustrializzatore.

“Questo passaggio deve tenere conto delle caratteristiche specifiche del sito e delle sue possibili declinazioni merceologiche – specifica l’avvocato Zoja di Rödl & Partneravviando il confronto con l’interessato ed affrontando i diversi aspetti lavoristici, fiscali ed amministrativi a ciò connessi, da introdurre poi nel confronto con le organizzazioni sindacali.”

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