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Home » Economia

Oro olimpico: quanto vale il possibile impatto economico di Milano-Cortina 2026

Immagine di copertina
Lo Sliding Centre “Eugenio Monti” di Cortina, nuova pista destinata a ospitare le gare di bob, slittino e skeleton: è tra le infrastrutture simbolo di questi Giochi

Una vetrina sul mondo. L’atteso boom di turisti. Il restyling infrastrutturale. I Giochi invernali produrranno un impatto positivo da 5,3 miliardi di euro sui territori ospitanti. Benefici destinati a durare nel tempo?

È celebre la massima del barone Pierre De Coubertin, secondo cui «alle Olimpiadi l’importante non è vincere ma partecipare». Va detto, peraltro, che anche essere il Paese ospitante dei Giochi rappresenta un aspetto di rilevanza tutt’altro che secondaria. Se è vero che le Olimpiadi sono la sublimazione massima dell’esercizio sportivo, è altrettanto comprovato che avere mano l’allestimento del torneo dei cinque cerchi costituisce un’impareggiabile opportunità, per sé, di crescita, economica e non solo. 

Sarà così anche per le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Milano e Cortina, che si terranno tra circa sette mesi, a febbraio e marzo 2026, vent’anni esatti dopo i fortunati Giochi sulla neve di Torino. Le previsioni sull’afflusso di addetti ai lavori e turisti, sommate agli ambiziosi piani di rinnovamento infrastrutturale, lasciano presagire l’inizio di una stagione d’oro per il triangolo compreso tra Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige.

Spesa
Per le Olimpiadi saranno convocati oltre 2.900 atleti provenienti da 90 Paesi, che con le loro gesta richiameranno 2,5 milioni di visitatori e un’audience globale stimata in 3 miliardi di persone. Per capire la portata della kermesse, basti dire che le sole Paralimpiadi – in programma dal 6 al 15 marzo – dovrebbero portare nel Nord-Est 406mila spettatori (di cui 300mila tra Veneto e 106mila in Lombardia) generando qualcosa come 186 milioni di euro di spesa sul territorio (di cui 141 milioni in Veneto e 45 milioni in Lombardia): parliamo di numeri che farebbero la fortuna di qualsiasi manifestazione, ma che in questo caso fanno riferimento solamente a una parte dell’evento.

Il ritorno economico garantito dai Giochi – come è ovvio che sia – arriverà a valle di una mole di investimenti imponente. 

Nello specifico, l’organizzazione delle Olimpiadi invernali 2026 ha comportato costi per circa 1,8 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 3,6 miliardi di euro stanziati per la realizzazione di infrastrutture sportive e di trasporto. Totale: 5,4 miliardi di euro.

La gestione dell’evento è affidata alla Fondazione Milano Cortina, che può contare sui 400 milioni di euro stanziati dal Cio (il Comitato Internazionale Olimpico) e su fondi principalmente privati derivanti da sponsorizzazioni e diritti televisivi, mentre Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina) – società partecipata da tutti gli enti pubblici coinvolti, tra cui, in particolare, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – segue il versante dei lavori pubblici facendo affidamento su circa 2,8 miliardi di euro di risorse statali e su circa 500 milioni provenienti da Regioni, Province Autonome e Comuni.

Impatto
Questo ingente sforzo economico, come detto, sarà ampiamente ripagato. Secondo uno studio realizzato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis, i Giochi di Milano e Cortina produrranno un impatto economico positivo pari a 5,3 miliardi di euro, portando benefici sia di breve che di lungo periodo nei territori coinvolti dall’evento. 

La stima è contenuta nel rapporto “L’Italia unisce il Mondo – Milano Cortina 2026: costruire ponti attraverso lo sport”, pubblicato lo scorso aprile, ed è il risultato della somma di tre voci, che riguardano la spesa turistica immediata, quella differita e il valore lasciato in eredità dal restyling infrastrutturale.

Nel dettaglio, si calcola che le spese in attività e servizi sul territorio sostenute da parte di spettatori e staff delle Olimpiadi (la cosiddetta “Spesa immediata”) ammonteranno a 1,1 miliardi di euro. Nei diciotto mesi successivi ai Giochi la crescita dei turisti dovrebbe assicurare ulteriori 1,2 miliardi (“Spesa differita”), mentre dalle infrastrutture realizzate o potenziate in occasione dell’evento si attendono altri 3 miliardi di euro (“Eredità”).

Turismo
Una delle più immediate e tangibili ricadute del cosiddetto “effetto Olimpiadi” si vedrà dunque nel settore turistico. Le previsioni della vigilia indicano che la permanenza media sul territorio dei 2,5 milioni di visitatori attesi sarà di 3 notti ciascuno. Queste persone non si limiteranno a dormire e assistere alle gare, ma andranno a ricercare anche esperienze enogastronomiche, culturali, di benessere, oltre a escursioni naturalistiche, momenti di svago e shopping. Facendo ricchi anche ristoranti, bar, musei, negozi, impianti sciistici… 

In termini di spesa sul territorio, Banca Ifis prevede che circa il 60% di questa sarà assorbito dalla Lombardia, mentre il restante 40% sarà diviso tra Veneto e Trentino Alto Adige.

Secondo un sondaggio condotto dall’istituto di credito, un campione rappresentativo di 23 milioni di italiani si dichiara «sicuramente» interessato ad assistere dal vivo ai Giochi, mentre altri 8 milioni hanno risposto «lo valuterei» (per le Paralimpiadi i «sicuramente» sono 12 milioni e i «lo valuterei» 16 milioni). Il 68% degli intervistati si è detto attratto dalle competizioni sportive, ma il 29% anche dalle iniziative collaterali di intrattenimento, include le cerimonie di apertura e chiusura. 

I Giochi invernali si riveleranno un volano per l’economia secondo l’80% dei italiani, con un impatto particolare sull’attrattività turistica, sull’immagine dell’Italia all’estero e sul rinnovamento infrastrutturale.

Enormi guadagni si profilano ovviamente per gli albergatori e per tutti quei privati che mettono i loro immobili in affitto per i turisti. La società di consulenza Deloitte ha condotto nei mesi scorsi un’indagine per conto del colosso online degli affitti brevi Airbnb da cui è emerso che gli “host” della zona guadagneranno in media 2.400 euro ciascuno durante i Giochi. I soggiorni dovrebbero generare a livello nazionale un impatto economico totale, incluso il guadagno degli host e la spesa degli ospiti, stimato in 154 milioni di euro. 

Si prevede che i visitatori spenderanno in media 150 euro al giorno, di cui la metà per cibo e bevande e quasi un terzo per shopping e intrattenimento. I soggiorni genereranno inoltre più di 33 milioni di euro di imposte e tasse, che andranno a contribuire alle finanze locali di numerose località montane.

Non solo: Deloitte sottolinea che l’evento di Milano Cortina contribuirà a far conoscere in tutto il mondo le città e i paesi, stimolando così ulteriormente la domanda turistica nella zona. Nei diciotto mesi successivi alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi, lo studio calcola che l’impatto economico totale dei soggiorni nelle regioni ospitanti sarà compreso tra i 140 e i 160 milioni di euro, potenzialmente superiore a quello generato durante i Giochi. 

I piani delle pmi
Le comunità locali si fregano le mani. Una recente ricerca condotta da Ipsos per la multinazionale delle carte di credito Visa rivela che il 95% delle piccole e medie imprese situate nelle regioni del Nord Italia che ospiteranno i Giochi invernali si aspetta un impatto economico positivo nelle rispettive aree, con il 64% che prevede anche benefici concreti per il proprio business.

Le aspettative riguardo ai visitatori variano a seconda della località: a Milano il 71% delle aziende pronostica che arriveranno più visitatori locali e nazionali, mentre l’83% delle pmi che hanno sede in zone montane si immagina un flusso maggiore di turisti internazionali.

Per quanto riguarda l’economia locale e il turismo, il 95% delle piccole e medie imprese interpellate da Ipsos si attende un impatto positivo: tra queste, l’88% ritiene che l’economia dei territori ospitanti ne beneficerà maggiormente. L’86% vede l’afflusso di turisti e visitatori come il vantaggio principale, mentre l’84% dà importanza al fatto che Milano Cortina 2026 porterà con sé nuove infrastrutture, riqualificazione delle aree urbane e periferiche e miglioramenti alla mobilità dei territori coinvolti.

Il 40% delle aziende più dinamiche afferma di aver già avviato un piano di investimenti, destinando in media il 14% del proprio fatturato a potenziare infrastrutture e servizi. Le realtà più attive in questo senso sono concentrate soprattutto nei settori dell’ospitalità e della ristorazione. Anche loro, in un certo senso, parteciperanno alle Olimpiadi. Ma, a differenza degli atleti, questi imprenditori avranno anche la certezza, o quasi, che alla fine vinceranno.

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