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L’Italia ancora sotto il monitoraggio dell’UE: preoccupa il debito eccessivo

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L’Italia ancora sotto il monitoraggio dell’UE: preoccupa il debito eccessivo

“Le preoccupazioni relative all’elevato rapporto debito pubblico/PIL rimangono invariate”. Tra i 10 paesi ancora sotto il monitoraggio della commissione europea c’è anche l’Italia. Anche quest’anno l’esecutivo europeo ritiene che il paese dovrà essere sottoposto a un’analisi approfondita (“In-Depth Review”) per verificare l’evoluzione degli squilibri macroeconomici eccessivi già rilevati l’anno scorso.

Lo afferma la Relazione sul meccanismo di allerta (Alert Mechanism Report) pubblicata oggi, che chiede di verificare se gli squilibri rilevati l’anno scorso sono stati corretti o sono in via di correzione o in peggioramento. Gli altri paesi interessati sono Cipro, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia. A questi si aggiungono anche Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, che l’anno scorso non erano stati sottoposti ai controlli.

Nel caso dell’Italia, secondo il rapporto l’indebitamento “rimane elevato” e “dovrebbe rimanere ben al di sopra del livello del 2019” sebbene sia sceso al 150,3 percento del pil nel 2021. Il deficit, ridotto al 7,2% nel 2022, “continuerà a ridursi”. Gli spread si sono tuttavia discostati “notevolmente” dalla media dell’eurozona aumentando i costi di finanziamento: “I rischi per la sostenibilità fiscale sono elevati nel medio termine”, continua il rapporto, mentre scendono al livello medio nel lungo termine.

“Le debolezze del mercato del lavoro potrebbero nuovamente aumentare”, segnala inoltre la commissione, secondo cui “i prezzi sono destinati a salire più velocemente dei salari”.

“Il tasso di disoccupazione è aumentato al 9,5 percento nel 2021 e rimane relativamente alto sebbene sia inferiore alla soglia del 10%”, afferma il rapporto, che prevede un nuovo aumento della disoccupazione nel 2023. “I tassi per la disoccupazione giovanile e quella a lungo termine restano tra i più alti dell’UE”.

Le stime non comprendono gli effetti della prossima legge di bilancio, appena varata dal governo Meloni. Bruxelles, ha spiegato oggi il vicepresidente della commissione Valdis Dombrovskis, si aspetta “di ricevere il piano completo dal nuovo governo a breve e forniremo la nostra opinione nelle prossime settimane”.

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