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Home » Economia

L’Italia delle disuguaglianze: il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza totale

Immagine di copertina
Credit: Unsplash

Il 5% delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46% della ricchezza netta totale, mentre il 50% più povero ha in mano meno dell’8%. Il dato emerge da uno studio sui “conti distributivi sulla ricchezza delle famiglie” pubblicato dalla Banca d’Italia oggi, lunedì 8 gennaio 2024.

S&D

L’analisi mette in luce come la ricchezza delle famiglie meno abbienti consista principalmente in abitazioni e depositi, laddove quelle più ricche diversificano maggiormente, possedendo anche quote significative di azioni, partecipazioni e attività reali destinate alla produzione e di altri strumenti finanziari complessi.

In particolare, secondo Bankitalia, le abitazioni raggiungono i tre quarti della ricchezza per il 50% più povero delle famiglie, si attestano poco sotto il 70% per quelle della classe centrale, mentre scendono a poco più di un terzo per quelle appartenenti alla classe più ricca.

“In un periodo caratterizzato da una generale flessione dei prezzi degli immobili – si legge nell’indagine – il peso delle abitazioni è sceso dal 55,8 al 50,2% a livello aggregato. Tuttavia, per le famiglie più povere è cresciuto di quattro punti percentuali (dal 70,6% al 74,6%, ndr)”.

Tra il 2010 e il 2016 – ha calcolato Bankitalia – il valore mediano della ricchezza netta in Italia è sceso da quasi 200.000 euro a poco più di 150.000. Nello stesso periodo l’indice di Gini, una misura sintetica del grado di disuguaglianza della distribuzione, è aumentato da 0,67 a 0,7130, mentre la quota di ricchezza netta posseduta dal 5% più ricco delle famiglie è passata dal 40 al 48%.

A partire dal 2017, tuttavia, la ricchezza netta mediana è rimasta sostanzialmente stabile e l’indice di Gini è leggermente calato.

Confrontando questo quadro con quello degli altri principali Paesi europei, si scopre che “il rilevante calo della ricchezza netta mediana negli anni successivi alla crisi dei debiti sovrani e il suo mancato recupero nel periodo successivo rappresentano una peculiarità italiana”. “Anche in Spagna si è verificata una diminuzione fino all’inizio del 2013 – fa notare Bankitalia – ma in seguito il valore mediano è cresciuto rapidamente, superando quello dell’Italia”.

Dopo il 2016 in Francia la ricchezza mediana ha superato ampiamente quella dell’Italia, mentre in Germania la sua crescita ha ridotto da circa 140.000 a 50.000 euro il divario rispetto ai più elevati livelli osservati in Italia.

Proprio la Germania, però, è il Paese europeo con il maggior grado di disuguaglianza in termini di ricchezza netta. L’Italia si colloca su un livello inferiore a quello dell’area dell’euro, simile a quello della Francia e superiore a quello della Spagna.

In Germania il 5% delle famiglie più ricche possiede il 48% della ricchezza totale, una percentuale simile a quella italiana. Tuttavia il 50% più povero in Italia detiene una ricchezza media di circa 60.000 euro, pari a tre volte quella delle rispettive famiglie tedesche.

LEGGI ANCHE: L’economia che verrà: per il 2024 c’è aria di crisi

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