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Home » Economia

Consulenti finanziari e PMI italiane

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Cosa fa un consulente finanziario e di cosa si occupa in particolare e come si può accedere a tale professione nel nostro Paese? Cerchiamo di chiarire tutti questi dubbi

Sono tra le figure più importanti per l’economia nazionale e per le aziende, soprattutto di piccole dimensioni, e svolgono una professione complessa ma al tempo stesso affascinante, i consulenti finanziari rappresentano un piccolo esercito di esperti, ma dalla funzione fondamentale per il benessere di cittadini e società del nostro Paese. Infatti, ad essi si richiedono, tra le altre cose, anche delle consulenze finanziarie per piccole e medie imprese italiane.

S&D

Ma cosa fa un consulente finanziario e di cosa si occupa in particolare e come si può accedere a tale professione nel nostro Paese? Cerchiamo di chiarire tutti questi dubbi, evidenziando inoltre anche l’importanza che tale figura professionale riveste per tante piccole o medie società italiane, nel fornire loro efficace supporto, capacità di analisi ed utili suggerimenti di natura economico-finanziaria.

Cos’è il consulente finanziario

Il consulente finanziario è un professionista che ha considerevole preparazione e conoscenza nel settore della finanza e dei relativi risvolti giuridico-fiscali, ed in particolar modo per quanto riguarda investimenti e gestione dei capitali, soprattutto concernenti aziende, istituzioni o semplici privati. In pratica, un consulente studia attentamente i mercati finanziari e presenta alla propria clientela alternative di investimenti offerti da vari soggetti (dagli istituti finanziari a enti economici privati), evidenziandone opportunità, costi ed anche eventuali rischi.

Questa figura può lavorare per istituti economici, banche, nel settore finanziario di aziende ed anche in apposite società di consulenza oppure esercitare la professione in totale autonomia, facendo da consulente per singoli soggetti privati, al fine di ottenere finanziamenti o effettuare investimenti commerciali o di varia natura. Nel nostro Paese, per poter accedere a tale professione, bisogna possedere un diploma di scuola secondaria superiore e poi superare un esame obbligatorio su materie economico-giuridiche.

Tale figura professionale in Italia

Il consulente finanziario italiano si presenta, in genere, con un’età media di 45 anni, svolge il proprio lavoro come dipendente di banche o società (con contratto subordinato o con partita IVA) oppure come autonomo. Essi tendono a seguire circa 30-35 clienti, con incontri periodici trimestrali. I consulenti che esercitano attivamente questo mestiere nel nostro Paese sono poco meno di quarantamila, sugli oltre cinquantamila iscritti all’albo professionale apposito. Oltre la metà di essi sono ultracinquantenni, ma vi sono anche tantissimi giovani.

L’importanza della consulenza finanziaria per le PMI

Un aspetto molto interessante e in ascesa nel nostro Paese riguarda la consulenza finanziaria offerta alle piccole e medie imprese italiane (PMI), per quanto concerne l’accesso al mercato dei capitali o a forme di finanziamento o al collocamento di strumenti di finanza alternativa, destinati alla crescita di tali realtà aziendali o alla loro espansione in nuovi o molteplici mercati. Il consulente finanziario, in questo ambito particolare, riveste quindi un ruolo fondamentale, considerando anche l’importanza delle PMI in Italia.

Difatti, queste piccole e medie imprese rappresentano la maggioranza delle aziende italiane e necessitano di avere supporto e consulenza appunto per accedere ad investimenti offerti da diversi soggetti interessati (come degli investitori istituzionali professionali), anche grazie al collocamento di strumenti di finanza alternativa, tra cui Direct Lending o Minibond. La nuova frontiera per le piccole aziende, al fine di ottenere finanziamenti o investimenti per consolidarsi ed espandersi e giovare così alla crescita propria e del Paese.

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