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Bonus rottamazione auto da 2000 euro

Immagine di copertina
Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa

Incentivi per la rottamazione che sono contenuti nella bozza del decreto Clima

Bonus rottamazione auto da 2.000 euro

Bonus rottamazione auto, la novità del 2019: duemila euro per chi decide di rottamare un’autovettura, fino alla classe Euro 4. Incentivi per la rottamazione che sono contenuti nella bozza del decreto Clima. E che riguarda coloro che risiedono nelle città metropolitane inquinate nelle zone interessate dalle procedure di infrazione comunitaria

Il bonus da 2000 euro è un credito di imposta che può essere utilizzato entro i successivi cinque anni per abbonamenti al trasporto pubblico locale, servizi di sharing mobility con veicoli elettrici o a zero emissioni.

Il decreto che introduce il bonus rottamazione auto del nuovo governo Pd-M5s nasce “per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia verde”. È evidente che nelle intenzioni del ministro dell’Ambiente Sergio Costa c’è la volontà di ridurre le emissioni derivanti dal traffico. Cominciando dall’eliminazione dei modelli più vecchi e più inquinanti.

Il decreto Clima, che contiene anche le misure e gli incentivi per la rottamazione auto, è pronto. E potrebbe essere il cuore di quel ‘Green new deal’ che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato più volte nel suo discorso sulla fiducia al nuovo governo. Oltre a rappresentare un punto fermo da rimarcare a livello internazionale in vista del prossimo vertice delle Nazioni Unite tra pochi giorni a New York. Senza contare, infine, le aspettative che l’Europa, targata Ursula von der Leyen, ha posto molto in alto.

La lotta ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria, anche attraverso il bonus rottamazione auto, diventano quindi argomenti che approderanno direttamente a Palazzo Chigi, dove sarà istituita una piattaforma ad hoc con il compito di redigere un Programma nazionale.

Decreto Clima, Costa: “Serve massima condivisione”

Una rivoluzione verde in arrivo per l’Italia. Una rivoluzione che punta a ridurre la produzione di sostanze inquinanti. E che viaggia sui binari della sostenibilità e che mette in fila alcune misure, come quella per gli incentivi sulla rottamazione auto, da incorporare subito nella Legge di Bilancio da approvare entro la fine del 2019. Come, per esempio, lo stop progressivo ai sussidi ambientalmente dannosi, che oggi valgono quasi 17 miliardi.

“Con il decreto legge sul Clima, l’ambiente torna finalmente al centro dell’azione di governo. E ad occupare un ruolo centrale nel dibattito politico”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente Costa.

“Si tratta – ha spiegato il ministro dell’Ambiente – di un provvedimento corposo, che proprio per questo richiede la massima condivisione, solo così può funzionare. Stiamo quindi lavorando in un clima di grande confronto affinché il testo finale possa approdare nel più breve tempo possibile in Consiglio dei Ministri”.

“Sono convinto – osserva ancora il ministro Costa – che sapremo trovare la giusta sintesi per rendere finalmente effettive tutte le misure in grado di mettere in moto il tanto auspicato ‘Green new deal'”.

“Dobbiamo lavorare per un radicale cambio di paradigma culturale che porti a inserire la protezione dell’ambiente nel nostro sistema costituzionale”, aggiunge Costa. “Per farlo – conclude il ministro – il decreto interverrà con misure urgenti nei settori considerati più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con l’obiettivo di incentivare comportamenti e azioni virtuose in tempi brevi”.

Come recuperare le coperture, visto che serviranno svariati milioni di euro? “Come Ministero dell’Ambiente siamo disposti a utilizzare le aste verdi per le necessarie coperture”. Lo ha assicurato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa a proposito delle risorse da dedicare al decreto Clima.

Le aste verdi si riferiscono al mercato dello scambio di quote di emissioni di CO2 dei grandi ‘inquinatori’ del Paese. Si tratta di un mercato di riferimento, il cosiddetto Emission trading, in cui si vende e scambia una percentuale di quote oltre una determinata soglia assegnata.

La reazione della maggioranza e dei sindacati

“Lo schema di decreto sul contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia verde contiene elementi di notevole rilievo e configura finalmente un cambio di passo del nostro Paese in materia di tutela ambientale”. Lo ha dichiarato la senatrice di Liberi e Uguali Loredana De Petris, capogruppo del Misto a palazzo Madama.

“La riduzione progressiva dei sussidi ambientalmente dannosi, le misure per la mobilità sostenibile, le azioni per il rimboschimento e la qualità dell’aria nelle città, gli interventi per lo sviluppo dell’economia verde nei parchi nazionali e in materia di riduzione degli imballaggi configurano un provvedimento innovativo. E un corretto approccio integrato all’emergenza climatica”, aggiunge.

“Mi auguro – conclude De Petris – che il Consiglio dei Ministri possa dare il via libera al più presto, anche in vista della settimana internazionale di iniziative sul clima che culminerà con lo sciopero mondiale del 27 settembre”.

“Sul decreto clima non c’è, purtroppo, nessun ‘grande confronto’ così come invece dichiara il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Non si può parlare di ‘massima condivisione’ se non è stato avviato alcun dialogo con i sindacati”. Così in una nota la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi.

D’accordo anche Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl. “Nessuno ieri ci ha accennato che fosse pronto un decreto importante, di questa natura”, accusa.

“Credo che non è stato un bene che un atto così importante e significativo lo scoprissimo oggi dai giornali”, prosegue. Ora “ci si dovrebbe fermare un attimo”, serve “un confronto con le parti sociali”, conclude Furlan.

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