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Home » Economia

Dl trasparenza, il governo abbassa le multe per i benzinai che non espongono i prezzi medi dei carburanti

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Vengono ridotte sensibilmente le multe per i benzinai che violano gli obblighi di comunicazione ed esposizione dei prezzi dei carburanti, ma restano ben al di sopra delle somme discusse in sede di colloquio con il Ministero delle Imprese e del made in Italy: sanzioni da 200 a 2mila euro, a seconda del fatturato, sono state sancite dall’emendamento del governo al decreto sulla trasparenza dei prezzi all’esame della commissione Attività produttive della Camera.

Non più il limite di 6mila euro, quindi, ma neanche il range 200-800 venuto fuori dal tavolo di discussione con i sindacati. La modifica dell’esecutivo alza inoltre da 3 a 4 il numero delle violazioni, anche non consecutive ma entro 60 giorni, da cui scatta la sospensione dell’attività.

Gli esercenti saranno quindi obbligati, nonostante gli scioperi, ad esporre “con adeguata evidenza” i tabelloni che riportano la media dei prezzi di riferimento accanto ai prezzi praticati nelle proprie pompe.

È inoltre prevista una “applicazione informatica” che riporterà i valori in tempo reale. L’emendamento stabilisce inoltre che le comunicazioni dei prezzi da parte dei gestori al Mimit, le cui modalità verranno definite insieme a quelle sui cartelloni con un successivo decreto ministeriale, dovranno essere fatte “al variare del prezzo praticato e comunque con frequenza settimanale”.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, parla di “presa in giro degli italiani”. “Per questo – spiega – abbiamo chiesto in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera di non convertire in legge un decreto che finisce per peggiorare la normativa vigente”.

Dona se la prende con la logica dietro la decisione di abbassare le multe: “Considerato che nel 2022, su 5.187 verifiche della Gdf, le violazioni sono state ben 2.809, il 54,2%, mentre nel solo mese di gennaio 2023, nonostante i benzinai fossero sotto i riflettori, su 2.518 interventi, ben 989 sono state le contestazioni, il 39,3%, è evidente anche a un bambino che le multe dovrebbero salire e non certo diminuire”.

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