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Andrea Camilleri, lo scrittore siciliano che ha dato vita a Montalbano

Andrea Camilleri. Credit: Fabrizio Villa/Getty Images

Lo scrittore siciliano nato il 6 settembre del 1925 ha scritto più di cento libri

Di Clarissa Valia
Pubblicato il 5 Mar. 2019 alle 20:40 Aggiornato il 6 Set. 2019 alle 09:04

Andrea Camilleri biografia | Tutto sull’autore | Passioni | Successi letterari | Conversazione su Tiresia | Montalbano

ANDREA CAMILLERI BIOGRAFIA – Andrea Camilleri si è spento a Roma, all’età di 93 anni il 17 luglio 2019.

Lo scrittore – conosciuto anche come sceneggiatore, regista e drammaturgo – era principalmente noto per aver dato vita al suo Commissario Montalbano, una celebre serie portata anche sul piccolo schermo grazie a Rai 1.

17 GIUGNO 2019: CAMILLERI RICOVERATO PER ARRESTO CARDIACO

Dopo il successo de La stagione della caccia (altro adattamento televisivo tratto dall’omonima opera), Camilleri torna in casa Rai per intrattenere il pubblico con un nuovo spettacolo: questa volta, a raccontarlo sarà proprio lui, in prima persona, mettendosi nelle vesti mitologiche di Tiresia. Conversazione su Tiresia, infatti, è uno spettacolo che nasce a teatro, si sviluppa al cinema (dal 5 al 7 novembre 2018 come film evento), approda in libreria (a marzo 2019) e infine si definisce ancor di più sul piccolo schermo: di preciso, viene trasmesso su Rai 1 il 5 marzo 2019, in prima serata.

LEGGI ANCHE: Tutto quello che c’è da sapere su Conversazione su Tiresia, lo spettacolo di e con Andrea Camilleri in onda su Rai 1

Andrea Camilleri biografia | Tutto sull’autore siciliano

Nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, fino a oggi Camilleri è stato tradotto in almeno 30 lingue e ha venduto oltre di 30 milioni di copie di libri.

L’ultimo dei quali dedicato alla pronipote Matilda, dove Camilleri si racconta e ripercorre la propria vita.

Nella “Lettera a Matilda” Camilleri scrive “Non sono in condizioni di suggerirti qualcosa sull’uso della tua vita. Come usare la propria vita, lo si impara solo vivendola. Io mi sono fatto l’idea che all’atto della nostra nascita, […] ci venga applicato addosso un invisibile foglietto, un ticket, sul quale c’è stampato tutto il nostro futuro, l’infanzia, la giovinezza, la maturità, le malattie, le disavventure, la vecchiaia, la morte. È tutto scritto”.

Com’era scritto secondo Camilleri che dovesse colpirlo la cecità a novant’anni. Un limite che ha saputo superare grazie anche alla sua assistente Valentina Alfieri, “l’unica che sa scrivere nella lingua di Montalbano, anche se è abruzzese” alla quale ha dettato i suoi libri fino all’ultimo.

Figlio unico nato in un’agiata famiglia di commercianti di zolfo, Camilleri dopo una parentesi  di vita in un collegio vescovile, da dove venne cacciato perché lanciò delle uova contro un crocifisso, studia al liceo classico. Nel 1944 va a Palermo dove si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia, ma senza conseguire la laurea.

Nel 1949 è a Roma dove viene ammesso all’Accademia di Arte drammatica Silvio d’Amico e dove crea le basi per la sua carriera da regista e autore sia per la televisione (famosi gli sceneggiati polizieschi come “Il Tenente Sheridan” e il “Commissario Maigret” interpretato da Gino Cervi) e sia per il teatro (Camilleri è il primo a portare in Italia Samuel Beckett).

Andrea Camilleri biografia | L’importanza della famiglia

Della sua famiglia Camilleri nomina sempre il padre che, tra le altre cose, partecipò alla marcia su Roma. Per lo scrittore la sua figura è stata fondamentale, tanto da farne l’alter ego del personaggio principale dei suoi scritti. Come lui stesso ha ammesso: “Montalbano è al sessanta per cento mio padre. C’è la sua ironia, il senso pratico, la voglia di accomodare, di perseguire la verità senza trasformarsi in rappresentanti dell’Inquisizione”.

Anche nella peculiarità della sua scrittura c’è lo zampino del padre. Il linguaggio commisto di italiano e siciliano che lo scrittore utilizza in alcune sue opere si formò infatti quando, assistendo suo padre morente, Camilleri gli raccontò una storia che avrebbe voluto pubblicare. La raccontò un po’ in dialetto e un po’ in italiano “come si parlava tra di noi” e alla fine il padre gli consigliò di scriverla “come  l’hai raccontata a me.” Camilleri la scrisse nel libro “Il corso delle cose” e quel modo di scrivere diventò uno dei tratti distintivi delle sue opere.

Camilleri si convinse dell’efficacia della lingua mista che utilizzava per alcuni suoi romanzi anche grazie a una citazione di Pirandello, che diventò la base del suo scrivere: “La lingua esprime il concetto, il dialetto il sentimento di una cosa.

Andrea Camilleri biografia | Le passioni

Credit: Fabrizio Villa/Getty Images

Accanito fumatore Camilleri faceva fuori due pacchetti e mezzo di sigarette al giorno, ma raccontava che “di ognuna tiro due o tre boccate e poi la spengo. Più che altro, mi piace averla in mano”.

Camilleri ha anche una grande passione per la politica, da giovane fascista è diventato comunista, tanto che quando gli Alleati sbarcarono in Sicilia lo scrittore chiese subito i permessi per aprire una sede del PCI.

Nel suo ultimo libro “Ora dimmi di te. Lettera a Matilda” Camilleri parla anche dell’amore.

“Un’amica mi presentò una ragazza da qualche anno trasferitasi da Milano a Roma. Si chiamava Rosetta Dello Siesto. […] Rosetta cominciò a seguire le prove, ma dopo qualche giorno mi accorsi che il mondo del teatro e le sue regole erano mille miglia distanti da lei. Se non persi le staffe fu perché mi riusciva simpatica e la sua presenza mi metteva allegria”.

Con Rosetta Dello Siesto si sposò nel 1957 e da lei ha avuto tre figlie: Andreina, Elisabetta e Mariolina.

Andrea Camilleri biografia | I successi letterari 

Il più grande successo letterario di Andrea Camilleri resta senz’altro l’invenzione del Commissario Montalbano, da cui nasce la serie di romanzi e racconti composta a oggi da una quarantina di titoli. E dal 1999 la sua trasposizione televisiva realizzata dalla Rai con l’attore Luca Zingaretti, ex allievo di Camilleri all’Accademia d’arte drammatica, ha contribuito ad accrescere ancor di più il successo dello scrittore.

Ma il filone narrativo del commissario è destinato come per ogni cosa a una fine, nel 2006 Camilleri ha infatti consegnato all’editore Sellerio l’ultimo libro con il finale della storia, chiedendo che questo venisse pubblicato dopo la sua morte.

Tra i libri più venduti di Andrea Camilleri ricordiamo Un filo di fumo (1980), La stagione della caccia (1992), La forma dell’acqua (1994), Il birraio di Preston (1995), Il cane di terracotta (1996), La concessione del telefono (1998), La scomparsa di Patò (2000) , Il re di Girgenti (2001), L’odore della notte (2001) , La pazienza del ragno (2004), Un covo di vipere (2013), Donne (2014).

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