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    Nuovo caso “George Floyd” in North Carolina: i video shock dell’afroamericano morto in carcere durante il fermo di 5 agenti

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 6 Ago. 2020 alle 18:50 Aggiornato il 6 Ago. 2020 alle 21:42

     

     

    Afroamericano morto in carcere: “Non respiro, non respiro” i video shock del nuovo “caso George Floyd”

    “Non respiro. Per favore, non respiro”: due nuovi video potrebbero far riesplodere le tensioni e generare una nuova ondata di proteste come quelle scatenate dall’uccisione di George Floyd a Minneapolis. Questa volta si tratta della morte di John Neville, detenuto afroamericano di 56 anni nella prigione della Contea di Forsyth in North Carolina, dov’era finito per aver aggredito una donna il 2 dicembre scorso. Nei filmati, che risalgono a quel giorno ma la cui pubblicazione è stata ordinata dal giudice della Contea di Forsyth su richiesta della famiglia Neville solo il 4 agosto scorso, si vede l’uomo immobilizzato a terra da cinque agenti, tra cui una donna. Lo si sente implorare di lasciarlo andare perché non riesce a respirare. Nel primo filmato l’uomo è bloccato dalle guardie, come se avesse cercato di ribellarsi e trasportato di forza in un’altra cella. Prima del trasferimento viene fatta intervenire un’infermiera per controllargli il polso.

    Nel secondo lo si vede faccia a terra, le ginocchia piegate dietro la schiena e ammanettato. In entrambi i video Neville implora di continuo gli agenti di liberarlo dicendo che non riesce a respirare, almeno 26 volte, fino a che la voce non diventa sempre più flebile e non risponde più ai poliziotti che lo chiamano per nome.

    Secondo l’emittente locale WXII12 che ha mandato in onda ieri i filmati, c’è una parte non mostrata al pubblico in cui l’infermiera torna a verificare il polso di Neville: allarmata perché non sente più il battito, avvisa gli agenti e inizia subito il massaggio cardiaco fino all’arrivo del pronto soccorso. Neville è morto il 4 dicembre nell’ospedale di zona. Secondo l’autopsia a ucciderlo è stata una lesione cerebrale per arresto cardiaco che ha bloccato l’afflusso di sangue al cervello. I cinque agenti e l’infermiera sono accusati di omicidio colposo.

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