Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Torino, aggredita a 15 anni sul bus perché nera: “Il razzismo c’è anche in Italia”

    Aram, 18enne giocatrice di basket di Torino, racconta la sua esperienza col razzismo e spiega perché sabato andrà a manifestare per sostenere le proteste di Black Lives Matter negli Usa

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 4 Giu. 2020 alle 19:14 Aggiornato il 4 Giu. 2020 alle 19:18

     

    Torino, aggredita a 15 anni sul bus perché nera: “Il razzismo c’è anche in Italia”

    Aveva solo 15 anni Aram, italiana di origini senegalesi, quando un uomo l’ha aggredita e insultata su un bus di Torino. “È inutile che vai a scuola, tanto finisci per strada”, le ha detto dopo averle dato un calcio: “Tr**a”, le ha urlato. Ed è stato solo uno dei tanti insulti razzisti. All’epoca, dal momento che Aram era minorenne, i giornali hanno raccontato la sua storia chiamandola “Giulia”, ma ora che ha compiuto 18 anni è stata lei stessa a raccontare la sua esperienza in un video pubblicato sul suo profilo Instagram negli stessi giorni in cui in diverse città del mondo, negli Usa e non solo, migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il razzismo dopo l’uccisione razzista di George Floyd a Minneapolis.

    “Anche se di solito sui social non mi interesso di questo ora voglio parlarne, perché tanti pensano che il razzismo non ci sia in Italia, invece non è così”, dice Aram nel video. Oggi lei è una giocatrice di basket a Moncalieri e spiega di aver avuto “parecchie esperienze brutte con il razzismo, che mi ricordo come se fosse ieri e che vorrei dimenticare”. Alcune di queste sono avvenute a scuola, dove ha sentito frasi come “ti sbianco con la candeggina se non impari”.

    Su quell’aggressione sul bus confessa: “Quando ci penso, la cosa che mi fa più male è stato che, quando ho raccontato cosa era successo a mio padre, non mi ha detto ‘non succederà più’, ma ‘devi abituarti a reagire perché succederà tante altre volte’. Non è normale”. Quel giorno Aram aveva appena 15 anni e non è riuscita a reagire, ma ora conosce il razzismo e sa che non si può restare in silenzio e, col passare del tempo, la situazione secondo lei non è migliorata: “Non ho più ricevuto calci, come quella volta, ma prima si dava più peso alla parola mentre ora sui social la gente pensa di potersi permettere di dire tutto”. Per questo, sabato sarà anche lei a manifestare per sostenere le proteste americane del movimento Black Lives Matter.

    Leggi anche: 1.Proteste in Usa, ultime notizie. Il Pentagono contro Trump per la scelta di impiegare l’esercito. Arrestati altri tre poliziotti per la morte di Floyd /2. La figlia di 6 anni di George Floyd: “Mi manca il mio papà, giocava sempre con me. Da grande voglio diventare medico per aiutare gli altri”/3. “Soffocato dalla polizia: quell’uomo morto negli Usa ricorda il caso Magherini. Ma in Italia abbiamo smesso di indignarci”: TPI intervista l’avvocato della famiglia Cucchi

    4. Il Time dedica la copertina a George Floyd e a 35 morti per razzismo negli Usa / 5. George Floyd, l’autopsia indipendente smentisce quella delle autorità: “Morto per asfissia” / 6. Usa, quei poliziotti che si uniscono alle proteste: “Marciamo insieme” | VIDEO

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version