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    Roma, corruzione all’ufficio Condono Edilizio del Comune: 6 arresti 

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 24 Giu. 2020 alle 08:22 Aggiornato il 24 Giu. 2020 alle 08:35

    Roma, corruzione all’ufficio Condono Edilizio del Comune: 6 arresti

    Sei persone sono state arrestate dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma – E.U.R. nell’ambito di un’indagine sulla corruzione all’Ufficio Condono Edilizio nel comune di Roma. I carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 6 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, truffa e falsa attestazione e certificazione.

    Le indagini erano iniziate a settembre del 2016 quando un funzionario della società “Risorse per Roma spa”, in servizio presso l’Ufficio Condono Edilizio, denunciava ai Carabinieri della Compagnia Roma – E.U.R. di aver ricevuto uno scritto anonimo contenente esplicite minacce nei suoi riguardi. Il denunciante riconduceva l’evento alla sua attività professionale, in particolare per aver riscontrato anomalie amministrative su diverse pratiche afferenti ai condoni di unità immobiliari.

    Le indagini hanno riscontrato irregolarità nella trattazione delle pratiche di condono edilizio commesse da quattro dipendenti della Società “Risorse per Roma spa”, appaltata dal comune di Roma per la gestione dell’Ufficio Condono, un funzionario del comune di Roma, e un geometra, libero professionista, che hanno agevolato i privati richiedenti nella favorevole approvazione delle pratiche in danno della Pubblica Amministrazione.

    Gli impiegati richiedevano indebiti compensi in denaro dai privati che avevano in pendenza l’istruttoria di istanze di condono di immobili per aggirare la burocrazia, manovrando a loro piacimento le richieste per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi. Il sistema, che aveva ad oggetto diverse centinaia di migliaia di euro, era consolidato da diverso tempo e secondo gli inquirenti agiva con spregiudicata determinazione.

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