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    Riaperture, Cartabellotta (Gimbe): “Se riparte la curva rischiamo di giocarci l’estate”

    Credit: EPA/Natxo Frances
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 19 Apr. 2021 alle 11:22

    Sul tema delle riaperture previste per il 26 aprile, interviene il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. È una fase “molto delicata”, e se il “rischio ragionato” verrà inteso come un “liberi tutti, la situazione a metà maggio peggiorerà“, avverte l’esperto. “La circolazione del virus è ancora molto rilevante. Se dovesse ripartire la curva rischiamo di giocarci la stagione estiva“, afferma il presidente di Gimbe intervenendo ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.

    Per Cartabellotta, “tra rischio ragionato e calcolato c’è una sostanziale differenza: il rischio ragionato è una valutazione di tipo politico. Draghi ha sottolineato che questo rischio si fonda su un presupposto fondamentale: il rispetto delle regole, mascherine, distanziamento, deve continuare. È giusto che la politica faccia la sintesi tra l’andamento della pandemia, il diritto alla salute e la libertà dei cittadini”.

    Le riaperture sono una “decisione politica sul filo del rasoio, ma inevitabile. Serve la massima collaborazione dei cittadini per non compromettere la stagione estiva”, dice all’Ansa. Secondo Cartabellotta, il progressivo ritorno alle zone gialle determinerà “inevitabilmente” una risalita della curva dei contagi, “da un lato mitigata dalla ridotta probabilità di contagio all’aperto per l’aumento delle temperature che riduce l’effetto aerosol, dall’altro alimentata dall’aumento dei contatti sociali e, soprattutto, dal mancato rispetto delle regole”.

    In ogni caso, non è possibile in tempi brevi ridurre l’incidenza settimanale dei nuovi casi al di sotto di 50 casi per 100.000 abitanti, soglia massima per poter riprendere un tracciamento efficace, abbandonato da tempo e mai potenziato dalle Regioni, spiega Nino Cartabellotta. “Sul fronte vaccinazioni è realistico mettere in sicurezza over 70 e fragili entro l’inizio dell’estate. Questo avrà un impatto rilevante su ospedalizzazioni e decessi, ma non sulla circolazione del virus che richiede di mantenere tutte le misure individuali, come ribadito dal Presidente Draghi”.

    “La Fondazione Gimbe – dichiara Cartabellotta – al fine di evitare ogni forma di strumentalizzazione politica dei dati e per una corretta informazione della popolazione ribadisce il quadro attuale della pandemia e della campagna vaccinale”. A fronte della progressiva riduzione dei nuovi casi settimanali, i casi attualmente positivi sono oltre 505 mila, “numero peraltro sottostimato dall’insufficiente attività di testing & tracing”.

    La curva dei ricoveri con sintomi, dopo aver raggiunto il picco ( 29.337) il 6 aprile, ha iniziato la discesa con una riduzione del 18% in 11 giorni: i numeri assoluti sono ancora molto elevati (24.100) e la soglia di saturazione è maggiore del 40% in 5 Regioni. Anche la curva dei pazienti in terapia intensiva ha raggiunto il picco il 6 aprile (n. 3.743), ma la discesa è più lenta con una riduzione del 10,7% in 11 giorni: rimangono occupati 3.340 posti letto con soglia di saturazione maggiore del 30% in 13 Regioni. Ma, soprattutto, la media di ingressi giornalieri rimane intorno a 200″.

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