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    Alberto Genovese, il suo braccio destro Daniele Leali è volato a Bali

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 13 Nov. 2020 alle 11:32 Aggiornato il 13 Nov. 2020 alle 19:05

    Sono iniziate ieri e proseguiranno nei prossimi giorni le audizioni di ragazze e collaboratori di Alberto Genovese, l’imprenditore 43enne considerato il genio delle startup, e arrestato a Milano la settimana scorsa per violenza sessuale, lesioni, sequestro di persona e droga, dopo che una 18enne ha raccontato alla polizia di essere stata narcotizzata e seviziata la notte del 10 ottobre dopo un party nella sua terrazza vista Duomo.

    Altre giovani hanno raccontato di aver partecipato alle sue feste, parlando di “droga nei bicchieri’ e ragazze stordite immediatamente prima di essere abusate. Al vaglio degli investigatori della squadra Mobile di Milano, guidata da Marco Calì, ci sono almeno altre 5 feste simili a quella di ottobre. Gli inquirenti stanno esaminando anche i filmati delle numerose videocamere di sorveglianza montate da Genovese nell’appartamento di lusso.

    Il braccio destro di Genovese, una ragazza: “Ci diceva: lo so che a volte Alberto esagera”

    Gli inquirenti stanno verificando anche la posizione di un amico storico e braccio destro di Genovese, Daniele Leali, che non risulta indagato e che pochi giorni fa è partito per Bali insieme alla fidanzata. Leali compare insieme a Genovese in diverse foto postate sui social. Alcune ragazze, secondo quanto riportano Il Corriere della Sera e Repubblica, hanno fatto riferimento all’uomo nelle loro testimonianze, indicandolo come colui che a un certo punto delle feste “serviva” e metteva a disposizione degli ospiti i vassoi con cocaina, chetamina e Mdma.

    Anche un’altra ragazza, che ha raccontato di essere stata abusata da Genovese a Ibiza quest’estate, ha fatto riferimento a Leali. Secondo il suo racconto, dopo essersi ripresa la notte della violenza, era stata avvicinata da altri partecipanti, tra cui il braccio destro di Genovese. “Si è seduto sul letto vicino a me e mi ha detto che loro si preoccupano non solo per me ma anche per Alberto e che lo sanno che lui esagera e che come amico, lui e gli altri, gli dicono che esagera ma che dall’altro canto io non ero una bambinetta sprovveduta e pertanto non mi sarei dovuta mettere in una situazione nella quale non volevo stare e che noi dal nostro proviamo ad aiutarlo ma non possiamo fare molto”.

    Il legame con Villa Inferno

    La procura di Milano, intanto, si appresta a chiedere uno scambio di fascicoli con la procura di Bologna per incrociare la vicenda di Alberto Genovese con quella di Villa Inferno. Emerge infatti che una delle ragazze sentite come testimoni per arrivare al fermo era stata vittima del giro di prostituzione e droga ipotizzato nella vicenda bolognese. All’epoca dei fatti la ragazza era minorenne. Per quella vicenda le prime misure cautelari sono scattate a inizio settembre.

    Leggi anche: 1. Alberto Genovese, l’sms della vittima 18enne alle amiche: “Sono in una situazione pericolosissima”/2. Genovese, parlano anche altre ragazze. E spunta un collegamento con Villa Inferno/3. Alberto Genovese e le feste a Terrazza Sentimento: “Cocaina per tutti. La vittima 18enne era la sua bambola di pezza”

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