Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:50
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Zero fondi pubblici a chi usa linguaggi sessisti”: l’affondo di Picierno contro Libero

Immagine di copertina

Pina Picierno contro Libero. L’europarlamentare ha trovato un modo per portare avanti una battaglia in merito alla tipologia di linguaggio utilizzato dal quotidiano diretto da Pietro Senaldi e il cui editorialista di riferimento è Vittorio Feltri.

S&D

Picerno ha lanciato infatti una petizione su Change.org proprio per la vigilia di Natale. In pratica, si chiede una modifica al Decreto Legislativo n. 70 del 15 maggio 2017 che disciplina l’accesso ai fondi pubblici per l’editoria.

Pina Picierno fa riferimento al linguaggio utilizzato da Vittorio Feltri per descrivere la vittima del caso di Alberto Genovese, proprio in occasione del 24 novembre, giornata internazionale dedicata al contrasto alla violenza contro le donne. E sottolinea come una situazione del genere, nel panorama dell’informazione italiana, sia inaccettabile. La richiesta è ben precisa:

“Chiediamo di modificare il Decreto Legislativo n. 70 del 15 maggio 2017 che disciplina i requisiti di accesso per il contributo pubblico all’editoria, stabilendo che i giornali e gli altri mezzi di comunicazione che usano quotidianamente e senza ritegno un linguaggio misogino, sessista, discriminatorio e di incitamento all’odio non possano accedere ai fondi pubblici per l’editoria”.

La petizione è stata firmata anche da altri parlamentari, politici e associazioni a vario titolo e ha come obiettivo il raggiungimento delle 7500 firme (prima soglia di attenzione, che sarà raggiunta a breve, vista la risposta che c’è stata nelle prime ore dopo il lancio della petizione su Change.org).

Quello della Picierno un monito affinché la politica si possa interessare della narrazione della violenza contro le donne da parte dei media italiani. Ad oggi, Libero in virtù del decreto legislativo citato nella petizione, ha accesso come tante altre testate italiane a contributi pubblici diretti.

Leggi anche: Sessismo da tastiera, Amnesty: “Le donne subiscono più attacchi online, un terzo è sessista”

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Milano, colpisce un componente della Brigata ebraica durante le celebrazioni del 25 aprile: arrestato un egiziano
Cronaca / “Ricavi crollati”: Chiara Ferragni ha bisogno di 6 milioni di euro
Cronaca / Milano, 18enne ucciso per strada a colpi di pistola
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Milano, colpisce un componente della Brigata ebraica durante le celebrazioni del 25 aprile: arrestato un egiziano
Cronaca / “Ricavi crollati”: Chiara Ferragni ha bisogno di 6 milioni di euro
Cronaca / Milano, 18enne ucciso per strada a colpi di pistola
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / 25 aprile 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi in Italia per la Festa della Liberazione. Info e orari
Cronaca / Perché la Festa della Liberazione si celebra il 25 aprile? Il motivo
Cronaca / Venezia: dal campanile di San Marco cadono alcuni pezzi di cemento armato
Cronaca / Femminicidi, Amnesty: "97 donne uccise, 64 da partner o ex"
Cronaca / Pandoro Ferragni-Balocco, per il giudice ci fu una “pratica commerciale scorretta”
Cronaca / Piero Fassino denunciato per furto a Fiumicino: “Ma io volevo pagare”