Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Nuove restrizioni dopo la Befana. Ma spunta la “zona bianca” per alcune regioni

    Credit: ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

    Italia verso la "zona rossa" il 9 e 10 gennaio. Il governo valuta la creazione di "zone bianche" per riaprire cinema, teatri e palestre

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 4 Gen. 2021 alle 08:19

    Nuove restrizioni per il weekend del 9 e 10 gennaio, quando l’Italia potrebbe tornare a essere “zona rossa“. È questa la linea del governo emersa dopo il vertice con le Regioni, seguito a quello di maggioranza che si è tenuto ieri. A stabilire questa misura dovrebbe essere un’ordinanza “ponte” del ministro della Salute, dal momento che dal 7 gennaio non sarà più in vigore il decreto Natale, ma il nuovo Dpcm dovrebbe arrivare dopo il 15 gennaio, quando scadrà quello attuale.

    Tra le nuove misure potrebbe esserci anche una novità: una “zona bianca“, proposta dal ministro Dario Franceschini, che consentirebbe di far ripartire le attività culturali, come cinema e teatri, ma anche le palestre.

    Zona rossa il 9 e 10 gennaio

    “Valutiamo l’ipotesi per il prossimo fine settimana di applicare le misure da zona rossa per i festivi e prefestivi, con la salvaguardia dei Comuni più piccoli per gli spostamenti”, ha dichiarato Roberto Speranza, citato dal Corriere della Sera. In particolare, per i Comuni sotto i 5mila abitanti saranno comunque possibili gli spostamenti entro i 30 chilometri di distanza, ad eccezione del capoluogo di provincia.

    La misura, come ha spiegato Speranza, arriva a causa della preoccupazione sulla velocità di contagio della “variante inglese“, con il Regno Unito che ha ormai superato i 60mila contagi al giorno. In Italia preoccupa la crescita della curva epidemiologica, con l’Rt che in alcune regioni continua a crescere, per questo si punta a modificare i parametri per la definizione delle fasce gialle, arancioni e rosse, dopo il via libera del Cts. Entreranno in zona arancione le regioni che hanno un Rt pari a 1 (attualmente è 1,25) e in rosso quelle che sono a 1,25 (adesso è 1,50).

    Gli spostamenti

    Il governo sta valutando la proroga del divieto di spostamento tra le Regioni, incluse quelle che si trovano in fascia gialla. Per varare questa misura, che limita le libertà costituzionali, servirebbe tuttavia un decreto legge e il governo ha deciso di confrontarsi con i presidenti di Regione.

    Visite a parenti e amici

    L’esecutivo punta a lasciare la possibilità di effettuare visite a parenti e amici, come già previsto durante le festività natalizie. Sarà possibile solo una visita al giorno, massimo per due persone (salvo minori di 14 anni) ma sempre entro i limiti del coprifuoco.

    7 e 8 gennaio

    Il 7 e l’8 gennaio sono gli unici due giorni in cui tutta Italia potrebbe essere gialla, per consentire la riapertura delle scuole con il ritorno in presenza, sia pure al 50 per cento, degli studenti delle superiori. La decisione definitiva tuttavia non è ancora presa: gli scienziati pensano che il ritorno sui banchi possa favorire un ulteriore aumento dei contagi e così potrebbero essere i governatori a firmare ordinanze più restrittive.

    Dall’11 al 15 gennaio

    Da lunedì 11 a venerdì 15 gennaio dovrebbe tornare la divisione per fasce e dunque ogni regione seguirà le regole previste dalla fascia in cui si trova, sulla base del monitoraggio settimanale.

    La “zona bianca”

    Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha proposto la creazione di una quarta fascia di rischio, una “zona bianca” di cui farebbero parte le regioni con gli indicatori migliori. Qui sarebbero aperti i luoghi della cultura, come musei, teatri, sale da concerto e cinema. Bar e ristoranti potrebbero lavorare senza limiti di orario e anche piscine e palestre tornerebbero a funzionare a pieno ritmo. Sarebbero mantenute tuttavia le regole base di contenimento, come mascherina obbligatoria, distanziamento e divieto di assembramento.  La proposta, che sembra aver convinto Conte e i ministri, dovrebbe essere tradotta in norma di legge già nel prossimo Dpcm.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version