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    Mimmo Lucano torna a Riace tra gli applausi: “Abbiamo costruito la capitale dell’umanità”

    Mimmo Lucano, sindaco sospeso di Riace, al comizio finale nella cittadina calabrese il 24 maggio 2019. Credit: ANSA/MARCO COSTANTINO

    Il sindaco sospeso è stato rinviato a giudizio con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 25 Mag. 2019 alle 10:12 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:37

    Mimmo Lucano torna a Riace accolto dalla folla e dagli applausi dei suoi concittadini.

    Il sindaco, sospeso dall’incarico per le sue vicende giudiziarie, è tornato nella cittadina della Locride su autorizzazione del Tribunale di Locri, per tenere il comizio finale della campagna elettorale per le elezioni amministrative del 26 maggio.

    Lucano è candidato come consigliere comunale a sostegno della candidata sindaco della lista “Il cielo sopra Riace”, Maria Spanò, presente al suo fianco ieri a Riace.

    Mimmo Lucano comizio Riace

    “Il mio ruolo cambierà”, promette Lucano. “Non ho intenzione di interferire con l’amministrazione e non voglio neanche un posto in Giunta. Quello che non cambierà mai è l’impegno politico, perché non saprei vivere in un altro modo”.

    Il sindaco sospeso di Riace dice di aver rifiutato il seggio in Europa che gli era stato offerto “perché sarebbe stato un modo per ottenere una scappatoia e magari l’immunità” e, sottolinea, “la politica non si fa per fini personali”.

    Il pensiero più importante lo vuole dedicare come sempre alla sua città, dopo i 15 anni in cui ha avuto un ruolo nell’amministrazione: “Lasciamo l’opera pubblica immateriale più importante della Calabria e che ci ha fatto conoscere nel mondo intero”, dice Lucano. “Abbiamo reso Riace capitale dell’umanità nel mondo”.

    Mimmo Lucano non poteva rientrare a Riace dal 14 ottobre scorso, quando è stato sottoposto a divieto di dimora perché indagato con l’accusa di favoreggiamento di immigrazione clandestina.

    Alcuni giorni fa, Lucano è stato riabilitato dalla Cassazione, secondo la quale non avrebbe favorito matrimoni di comodo tra cittadini del suo comune e migranti, né risultano frodi negli appalti della gestione dei rifiuti del Comune.

    Il sindaco invece è stato rinviato a giudizio e si sta preparando alla prima udienza del processo a suo carico, in programma l’11 giugno.

    Il 21 maggio il Tar ha affermato che il Comune di Riace è stato illegittimamente escluso dal ministero dell’Interno dal sistema Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

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